L’Università di Torino non collabora con Israele

Il Manifesto INTERNO

L’università di Torino sceglie di non collaborare con Israele per nuove ricerche nel campo dell’elettronica «dual use», cioè utile a scopo civile e anche militare. Lo ha deciso ieri il senato accademico durante una seduta piuttosto particolare. Alla seduta infatti si sono auto-invitati gli studenti dei collettivi «Cambiare rotta» e «Progetto Palestina»: nell’austera sala del Rettorato dell’ateneo torinese, gli studenti hanno aperto uno striscione che invitava al boicottaggio delle collaborazioni tra università e il governo e le aziende israeliane in protesta contro la guerra a Gaza (Il Manifesto)

Ne parlano anche altri giornali

"Considero preoccupante che il Senato accademico dell'Università di Torino scelga di non partecipare al bando per la cooperazione scientifica con Israele. Se le istituzioni si piegano a questi metodi rischiamo di avere molti problemi" lo ha detto la premier Giorgia Meloni intervenendo in replica nell'Aula di Montecitorio dopo la decisione dell'Università di Torino di non partecipare al bando del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) per la cooperazione industriale, scientifica e tecnologica con Israele, visto il protrarsi della situazione di guerra a Gaza (TorinOggi.it)

L'Università di Torino ha bloccato la collaborazione con le realtà accademiche israeliane. Si tratta di una prima vittoria da parte dei collettivi studenteschi, i quali nella giornata di ieri hanno prima bloccato la riunione dei senatori e poi ottenuto un'assemblea pubblica per discutere la loro richiesta. (Il Giornale d'Italia)

Nel mirino? Il presidente del Campus di Forlì Emanuele Menegatti. Nell’idea degli organizzatori avrebbe dovuto essere un’assemblea incentrata sulla questione palestinese e si sarebbe dovuta tenere ieri, all’interno, in un’aula dell’università. (il Resto del Carlino)

"Ormai si è superata ogni linea rossa e la preoccupazione per la situazione universitaria dilaga. Facciamo un appello a Meloni, a Bernini e alla presidente della Crui Iannantuoni, affinché la definizione dell' International Holocaust Remembrance Alliance sull'antisemitismo sia recepita a pieno da tutte le Università italiane. (Il Messaggero Veneto)

"Considero preoccupante che il Senato accademico dell'Università di Torino scelga di non partecipare al bando per la cooperazione scientifica con Israele. E lo faccia dopo un'occupazione da parte dei collettivi. (l'Adige)

Uno dei cavalli di battaglia del pensiero unico dominante come sovrastruttura santificante l'ordine della globalizzazione neoliberale riguarda l'identificazione irriflessa tra antisemitismo e critica delle politiche di Israele: come se, appunto, chiunque osasse criticare le politiche imperialistiche di Israele fosse eo ipso un antisemita. (Il Giornale d'Italia)