Università di Torino rifiuta la cooperazione scientifica con Israele nel 2024

L'Università di Torino ha recentemente annunciato una decisione che ha suscitato molte reazioni. Ha deciso di non partecipare al bando "Maeci" del Ministero degli Affari Esteri per la cooperazione tra istituzioni italiane e israeliane in materia di ricerca scientifica nel 2024. Questa decisione è stata presa dopo un'assemblea con i collettivi 'Cambiare Rotta' e 'Progetto Palestina'.

Reazioni alla decisione

La decisione è stata descritta come "estremamente desolante" dall'associazione radicale Adelaide Aglietta. Secondo l'associazione, questa decisione fa male a tutti, in particolare a Israele, che avrebbe bisogno del supporto e del sostegno delle realtà civili di tutto il mondo per resistere e esistere, oltre la guerra, oltre Netanyahu.

Preoccupazioni per l'antisemitismo

La politica Meloni ha espresso preoccupazione per l'ondata crescente di antisemitismo. Ha sottolineato che l'Università di Torino non collaborerà con Israele nel 2024, una decisione che potrebbe alimentare ulteriormente queste preoccupazioni.

Appello alla comunità universitaria

La comunità ebraica ha fatto un appello a Meloni, a Bernini e alla presidente della Crui Iannantuoni, affinché la definizione dell' International Holocaust Remembrance Alliance sull'antisemitismo sia recepita a pieno da tutte le Università italiane. Hanno chiarito in modo lapidario che ogni forma di boicottaggio e demonizzazione sono antisemitismo.

La decisione dell'Università di Torino di non partecipare al bando 2024 Maeci per la cooperazione scientifica con Israele ha suscitato molte reazioni. Mentre alcuni vedono questa decisione come un atto di autosabotaggio che danneggia tutti, altri la vedono come un segno preoccupante di un aumento dell'antisemitismo. In ogni caso, la decisione ha sollevato importanti questioni sulla cooperazione scientifica internazionale e sul ruolo delle università in questo contesto.

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