Referendum sulla giustizia: ecco su cosa si vota il 12 giugno

LeccePrima INTERNO

Se vince il NO: rimane tutto com'è. Se vince il SI: questo sistema cessa d'esistere, e sarà il giudice - in udienza - se applicare o meno l'interdizione dai pubblici uffici.

Domenica 12 giugno le urne saranno aperte - non solo per le elezioni comunali in molte città italiane - ma anche per i referendum sulla giustizia.

Quesito n. 3: separazione carriere dei magistrati (scheda gialla). Attualmente può succedere che dei magistrati, impegnati per anni in una carriera trascorsa a fare indagini, successivamente diventino figure neutre che guardano con distacco una determinata vicenda. (LeccePrima)

La notizia riportata su altre testate

Tale facoltà è concessa a ciascun magistrato fino a un massimo di quattro volte nell’arco della sua intera carriera. Tale facoltà è infatti attribuita solo ad altri magistrati, che hanno il compito di giudicare i colleghi (La Legge per Tutti)

Anche. Italia viva. di Matteo Renzi e. Azione. di Carlo Calenda si sono espressi a favore di tutti e cinque i referendum Tra i principali partiti italiani, la Lega è quello più favorevole ai referendum sulla giustizia. (Pagella Politica)

Forza Italia, Lega e Italia Viva votano Sì al referendum sulla giustizia. La Lega, come dicevamo, è stato il grande partito promotore dei referendum sulla giustizia. Chi voterà no al Referendum del 12 giugno 2022. (Fanpage.it)

Perché vi opponete ai referendum sulla giustizia e quale sarà la vostra indicazione ai lettori: votare no o astenersi? Senza dubbio, siamo contrari a ciascuno dei 5 quesiti e quindi, nel merito, invitiamo a votare cinque volte No (Money.it)

Eppure le questioni della giustizia assumono una connotazione molto concreta e tutt’altro che ostica quando si assiste a un processo. Tutto l’ostico del tema giustizia si traduce d’emblée in persone, argomenti, circostanze reali. (L'HuffPost)

Perché c’è un potere che vuole che questi referendum falliscano e questo potere è l’unico potere incontrollato e capace di sottomettere tutti gli altri poteri: il potere giudiziario. Vuol dire rispettare gli ordini dei poteri superiori, del resto è sempre stato così. (Il Riformista)