Se invece la pandemia fosse paragonabile a quelle del ’68 o del ’57, gli ospedalizzati sarebbero un milione, con 200mila pazienti bisognosi di terapia intensiva (Open). A lei, questa notizia, è giunta da fonti italiane; in Usa non ha trovato quasi nulla sui media principali. Pensiamo ai genitori o ai fratelli di disabili psichici, ragazzi con autismo, persone con sindrome di Down, anche solo un depresso grave.
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Le richieste di una presa di posizione chiara di Washington si moltiplicano, insieme alle cause nei confronti di alcuni Stati. La mancanza di criteri che ribadiscano a livello nazionale il valore della vita delle persone disabili ha spinto 27 deputati e 5 senatori Usa a scrivere al dipartimento alla Sanità e alla Giustizia, invitandoli a fornire indicazioni chiare che proteggano le persone con disabilità.
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Ma la lista è lunga e fa spavento perché, di fatto, esclude le persone con disabilità dall’accesso alle cure, considerandole meno importanti delle altre. Il principio di “unicità” delle persone implica il rispetto della dignità dell’individuo, in qualsiasi condizione che è autentica garanzia della democrazia. Tra i criteri ci sono considerazioni di tipo intellettivo o discriminatorie nei confronti delle persone con disabilità.
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Ma i respiratori ad oggi disponibili potrebbero non essere sufficienti a garantire una copertura totale degli assistiti con polmoniti critiche. Ma è nello Stato dell'Alabama, il primo ad essere bersagliato dal Covid-19, che si profila una situazione pressoché drammatica e fuori controllo. E il rischio di una netta scrematura tra gli ammalati da serbare alla salvezza sembra destinato ad evolvere in una drammatica realtà.
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Criteri che hanno suscitato l’allarme delle associazioni di difesa dei disabili. E hanno ragione, perché molti Stati lo affermano in modo abbastanza esplicito nei loro criteri”. Secondo quanto riassume un articolo di Avvenire, in Tennessee saranno le persone affette da atrofia muscolare spinale ad essere escluse dalla terapia intensiva. Negli Stati Uniti il numero dei contagi da coronavirus aumenta sempre più e nelle ultime ore è stata registrata…
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Potrebbe interessarti anche: Coronavirus Usa, droni mostrano le metropoli deserte – VIDEO. F.A. Coronavirus: negli Usa più di dieci Stati starebbero valutando quali pazienti salvare in caso di insufficienza di letti. Come riporta Avvenire, alcuni Stati federati degli Usa stanno valutando quali pazienti salvare in caso di insufficienza di letti in terapia intensiva. I criteri che le amministrazioni di più di dieci stati degli Usa avrebbero dato ai medici potrebbero escludere i più vulnerabili.
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Il documento dal titolo Scarce Resource Management si legge che "i disabili psichici sono candidati improbabili per il supporto alla respirazione". In Alabama non verranno intubati i pazienti con disturbi psichici. Cioè: volete essere curati o volete lasciare il posto "a chi ha più probabilità di sopravvivenza" o "maggiore valore per la società"? In attesa che l'ondata di coronavirus proietti il dramma di…
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Ma di “capacità cognitiva” o di “disturbo neurologico grave”, come discrimine nella scelta, parlano anche gli altri documenti federali. Chi salvare e chi no. L’Alabama è lo stato che ha redatto il documento più preoccupante, quello in cui si legge che “i disabili psichici sono candidati improbabili per il supporto alla respirazione“. È uno dei temi al centro della discussione negli Stati Uniti dove il Covid-19 si sta diffondendo in maniera esponenziale…
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LEGGI ANCHE —> EMERGENZA CORONAVIRUS | I FARMACI DA NON USARE. Anche in Italia le famiglie con disabili si sentono dimenticate e hanno paura. le linee guida shock di ogni stato per l’emergenza sanitaria. Per l’Alabama e altri stati degli USA i disabili “possono essere lasciati morire”. Queste linee guida vogliono essere uno strumento di aiuto al singolo medico di fronte alla pressione di dover scegliere chi attaccare al respiratore e chi lasciar morire.
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Gli Stati Uniti si stanno trovando a fare i conti con un aumento dei contagi da coronavirus e presto gli ospedali potrebbero arrivare al collasso e a non avere abbastanza posti in terapia intensiva per tutti. I reparti di terapia intensiva degli Stati Uniti potrebbero presto esaurirsi a causa del coronavirus: gli stati hanno già dato le direttive su chi salvare. A dare la notizia è stato il quotidiano Avvenire che ha elencato le linee guida fornite ai medici ad una serie di stati.
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Lo spiega più approfonditamente L'Avvenire: sui 36 Stati che hanno ufficializzato i loro protocolli, alcuni sono discriminanti nei confronti dei disabili. Sono tutti diversi ma molti hanno una prerogativa in comune: quando non ci sono abbastanza cure salvavita, quelli che hanno bisogno di più di altri potrebbero essere nei guai. E altre associazioni si sono appellate al governo federale per imporre a tutti gli Stati il principio che i disabili hanno…
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E hanno ragione, perché molti Stati lo affermano in modo abbastanza esplicito nei loro criteri». Come riporta un articolo del quotidiano Avvenire, più di dieci stati americani avrebbero scelto le tipologie di pazienti a cui dare priorità nella terapia intensiva.«Nello Stato di Washington - continua l'articolo - così come in quelli di New York, Alabama, Tennessee, Utah, Minnesota, Colorado e Oregon, i medici sono chiamati a valutare il livello di…
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