Ottomila friulani minacciati dalle frane: la mappa dei territori più a rischio

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Le immagini di Ischia sono forti, raccontano di un territorio fragile, appeso alla potenza degli elementi. Ma non esiste un caso Ischia. Piuttosto si può parlare più in generale di un caso Italia. E il Friuli Venezia Giulia, con le sue montagne e i suoi paesi abbarbicati sui pendii, purtroppo non fa eccezione. Neppure dopo una serie di interventi che negli anni sono stati messi in campo con l’obiettivo di mitigare le situazioni più in bilico. (ilgazzettino.it)

Su altri giornali

Giornata napoletana per il capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio. (ilmattino.it)

L’83 per cento dei comuni veneti è a rischio idrogeologico. Ecco da dove viene il pericolo Laura Berlinghieri (Il Mattino di Padova)

I dati arrivano dall’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale, ente controllato dal ministero dell’Ambiente che si occupa di predisporre le mappe di pericolosità da alluvioni e frane, nonché di pianificare gli interventi che servono per mitigare il rischio. (LA NAZIONE)

C’era una volta un piano per il dissesto idrogeologico, approvato per importanti stralci: aveva collegato un fondo nazionale di 8,5 miliardi ed era stato affidato a una struttura centralizzata a Palazzo Chigi chiamata «Italia sicura» che è stata la sola a mettere un po’ di ordine nel grande Far West della difesa del suolo in Italia. (Il Sole 24 ORE)

Su quaranta scuole ischitane, riporta il portale "Tuttoscuola" citando una tabella in possesso del ministero, solo in sette casi le amministrazioni hanno segnalato la presenza di un vincolo idrogeologico: in nessuno nei due centri più colpiti. (Il Fatto Quotidiano)

Dopo la tragedia di Ischia, torna d’attualità la fragilità del territorio nazionale. (Chiaro Quotidiano)