Oliver Stone, conversazioni con Lula: a Cannes il ritratto intimo ed evocativo del leader brasiliano

Oliver Stone, conversazioni con Lula: a Cannes il ritratto intimo ed evocativo del leader brasiliano

Incontriamo Oliver Stone – terrazza con affaccio al Marriott Hotel – qualche minuto dopo la sentenza sull’estradizione di Assange. Ma, per il regista, non è una buona notizia: “No, perché Julian resta in prigione. E questo non è buono. Dovrebbero lasciare andare, liberarlo. Ha una moglie, dei figli. E’ una cosa folle, se fosse stato estradato sarebbe stato un fottuto scandalo e penso che Biden sarebbe stato costretto a perdonarlo. (la Repubblica)

Ne parlano anche altre fonti

Ma il Paese ha scelto contro l'autoritarismo e il fascismo. Questa l'ultima frase del film Lula di Oliver Stone, passato al Festival di Cannes, che si chiude appunto con l'elezione del 2022. (Il Mattino di Padova)

Oliver Stone è tra le star presenti al Festival di Cannes, per la proiezione del suo ultimo film, il documentario Lula. Tra gli anni '80 e gli anni '90, Stone si è distinto come uno dei registi più prolifici di Hollywood, dirigendo lungometraggi conosciuti come Platoon, Wall Street e Nato il quattro luglio. (Movieplayer)

Lula e Trump a confronto. Cannes è "presidenziale"

Davi Kopenawa è uno sciamano, leader del popolo Yanomami del Brasile ed accompagna The Falling Sky, presentato alla Quinzaine, realizzato dai registi brasiliani Eryk Rocha e Gabriela Carneiro da Cunha. (Corriere Delle Alpi)

Lo spot per la gauche internazionale ha una firma illustre, quella di Oliver Stone , il regista di Platoon, che - nel presentare il suo documentario sul discusso presidente brasiliano Lula - chiede al pubblico: «Vogliategli bene, è un'anima bella». (ilGiornale.it)