Il presidente Raisi è morto. Il regime islamico in Iran non cambia

Il presidente Raisi è morto. Il regime islamico in Iran non cambia
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Tempi.it ESTERI

L’unica certezza sul tragico incidente che domenica pomeriggio ha provocato la morte del presidente iraniano, Ebrahim Raisi, è che a Teheran non cambierà nulla. Non era l’ex presidente della Corte suprema ad avere in mano il potere nella Repubblica islamica, non era amato dalla popolazione l’ultraconservatore “eletto” nel 2021 e le sue speranze di succedere all’ayatollah Ali Khamenei, anziano e malato da anni, si erano già affievolite. (Tempi.it)

Ne parlano anche altre fonti

Una grande folla si è riunita dentro e intorno all'Università della capitale, dove il leader supremo della Repubblica islamica, l'ayatollah Ali Khamenei, ha guidato le preghiere durante la cerimonia di addio per il presidente, deceduto all'età di 63 anni insieme ad altre sette persone in un incidente in elicottero (Sky Tg24 )

Nel momento più buio, quando il mondo intero si interrogava sul Nel messaggio di condoglianze che Xi Jinping ha inviato al vice presidente dell’Iran, Mohammad Mokhber, c’è tutta l’amarezza della Cina per una notizia a dir poco inaspettata. (Inside Over)

La repressione, sempre durissima contro i contestatori, continua. Infatti, dopo l'incidente in elicottero di domenica 19 maggio, il procuratore generale iraniano Mohammad Kazem Movahhedi Azad ha avviato un giro di vite contro gli utenti che hanno pubblicato e pubblicano online e sui social festeggiamenti e insulti contro il defunto presidente. (Liberoquotidiano.it)

E adesso un despota «illuminato» sarebbe il male minore per l'Iran

Ma viste le reazioni in Iran, dove in tanti festeggiavano, mi è parso chiaro che era davvero successo, che il regime cercava solo di rinviare la notizia della morte di Raisi. Pegah Moshir, come ha reagito lei, esponente dell’Iran che lotta per la democrazia e i diritti umani, alla notizia della morte del presidente Raisi? "All’inizio ero scettica, le versioni erano contrastanti, e comunque del regime nessuno si fida. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Di turbanti neri — quelli dei Seyed, i diretti discendenti del profeta — e turbanti bianchi. Una marea impressionante di uomini, giovani e vecchi. (Corriere della Sera)

Dopo la tragica fine del suo presidente, il meglio che l’Iran può sognare è l’arrivo al potere a Teheran di un equivalente del principe saudita Mohammed bin Salman o MbS? Un despota illuminato come successore di un despota fanatico? La domanda suona provocatoria. (Corriere della Sera)