La transizione andrà guidata E finanziata

QUOTIDIANO NAZIONALE ECONOMIA

Giuseppe Tassi La rivoluzione verde segna un altro passo nella vecchia Europa. La Ue conferma la sua linea rigida e intransigente e blocca la produzione e la vendita di auto con motori termici dal 2035. Dal primo gennaio di quell’anno, se tutto verrà confermato, si potranno acquistare solo veicoli a emissioni zero. Lo zelo ambientalista dell’Unione europea dà così un taglio netto al passato, in barba a ogni progetto di ‘transizione morbida’ invocata a gran voce dalle case costruttrici, a lungo in bilico fra la funzionalità dei motori termici ‘puliti’ di nuova generazione e i complessi nodi della svolta elettrica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altri media

Il Parlamento europeo ha votato per il divieto di produrre veicoli con motori a combustione interna dal 2035. Secondo Giovanni Brussato, ingegnere minerario, questa politica renderà l'Europa molto più dipendente dalla Cina che ha la tecnologia e le materie prime necessarie. (La Nuova Bussola Quotidiana)

Quando si dice: fare il passo più lungo della gamba. (ilmessaggero.it)

In un mondo, quello dell’automotive, dove Stati Uniti e Ue primeggiavano ancora in termini di produzione di macchine a diesel e benzina, l’ondata ambientalista dell’ultimo decennio è stata protagonista di un ribaltamento pure su questo fronte, e a pagare le maggiori spese – ovviamente – sono e saranno i cittadini occidentali. (Nicola Porro)

Ma nel mondo reale, e l’Italia è molto più reale di altri Paesi europei, questa possibilità non esiste“, ha detto. Ma non è stata solo la politica a esprimersi dopo il voto europeo. (LaPresse)

La decisione del Parlamento europeo di mettere al bando, a partire dal 2035, le vetture con motore a scoppio ha suscitato proteste e perplessità in Italia, dove si auspicava – e ancora ci si augura – che il provvedimento potesse essere o meno tranchant o quanto meno più dilazionato nel tempo. (La Provincia di Lecco)

Le auto elettriche costano troppo L’acquisto delle auto elettriche comporta un esborso iniziale maggiore di quello per i modelli a benzina o diesel. Il motivo principale è la batteria: è l’elemento più costoso di un’auto elettrica e, di conseguenza, il suo prezzo influenza quello finale dell’auto. (Corriere della Sera)