Castellammare. Ristoratori nella morsa del clan: «Non ti uccidiamo, ti facciamo soffrire»

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Castellammare. Ristoratori nella morsa del clan: «Non ti uccidiamo, ti facciamo soffrire» Metropolis “Io non ti voglio uccidere, noi la gente la facciamo soffrire, non ammazziamo”. Il clan del rione Moscarella non aveva pietà per le sue vittime. Neppure se già vessate da un’organizzazione malavitosa particolarmente feroce come il clan Cesarano, dove, in realtà, si sono formati al crimine. Emerge dalle indagini della Polizia di Stato e della DDA di Napoli che oggi hanno decapitato il gruppo malavitoso di Castellammare di Stabia con undici misure cautelari. (Metropolisweb)

Ne parlano anche altre fonti

Nuovi preoccupazioni in vista per la famiglia Polese: dopo la sentenza della Cassazione, che ha di fatto confiscato il famoso Castello delle Cerimonie affidandolo alle direttive del Comune di Sant'Antonio Abate, emergono dettagli circa il pagamento del pizzo a un clan camorrista da parte di uno dei membri della famiglia, vale a dire Sabatino Polese, il fratello del defunto "boss delle cerimonie" Don Antonio. (ilGiornale.it)

Per convincere il titolare di un Bingo a pagare un’esorbitante estorsione (tra 9 e 12mila euro) il clan del rione Moscarella di Castellammare di Stabia, decapitato oggi con undici misure cautelari, ha fatto recapitare alla vittima una molotov. (Il Fatto Vesuviano)

C'è anche il grand hotel "La Sonrisa" di Sant'Antonio Abate, noto come "Il Castello delle cerimonie", tra gli esercizi commerciali presi di mira dal nuovo clan del rione Moscarella di Castellammare di Stabia, decapitato e dimezzato dalla polizia e dalla Dda di Napoli con undici misure cautelari. (ilmessaggero.it)

Il Grand Hotel La Sonrisa Video suggerito (Fanpage.it)

“L’operazione della Polizia di Stato a Castellammare di Stabia – che ha accertato che le estorsioni ai commercianti della città venivano guidate da boss e affiliati a clan camorristi attraverso ordini impartiti agli uomini dei quartieri comodamente con il telefonino in cella – squarcia l’ultimo velo di ipocrisia: dal carcere comandano sempre loro”. (anteprima24.it)

C’è anche Sabino Polese, fratello del defunto boss Antonio, tra le persone iscritte nel registro degli indagati nell'ambito di un'indagine della polizia e della Dda (direzione distrettuale antimafia) di Napoli (Sky Tg24 )