Nucleare, Biden apre alla trattativa. Iran: via alle sanzioni | il manifesto

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Il gelo con cui la mossa Usa è stata accolta dal fronte anti-Iran composto dal governo israeliano e alcuni paesi arabi alleati, lo hanno spinto a frenare.

Dopo l’apertura alla ripresa del negoziato con l’Iran sul programma nucleare fatta prima del G7, Joe Biden ieri ha raffreddato l’ottimismo di chi già si immaginava l’inizio imminente di una nuova stagione nelle relazioni tra Washington e Tehran fatte a pezzi dall’Amministrazione Trump. (Il Manifesto)

Ne parlano anche altre testate

L’obiettivo è quello di valutare la possibilità di riaprire il negoziato sul programma nucleare iraniano ridando vita allo storico accordo del 2015 reso carta straccia da Donald Trump. (L'HuffPost)

Le ultime decisioni della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato non sembrano però avere ricevuto quell’accoglienza positiva che si pensava potessero ricevere dopo le chiusure di Trump verso l’Iran. Anche e soprattutto per annullare quanto fatto da Trump in questi anni di presidenza. (InsideOver)

Innanzitutto, in una lettera alle Nazioni Unite, gli Stati Uniti hanno ritirato la controversa affermazione dell'ex presidente Trump, secondo il quale lo scorso settembre l'Onu aveva ripristinato tutte le sanzioni sull'Iran Resta ora da vedere se l'Iran sarà, a sua volta, disposto a sedersi con gli Stati Uniti. (AGI - Agenzia Italia)

Ad annunciarlo è stato il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Ned Price, spiegando che gli Stati Uniti accetteranno l'invito dell'alto rappresentante dell'Ue Josep Borrell di parlare con l'Iran e con gli altri Paesi che hanno concordato l'accordo sul programma nucleare di Teheran. (la Repubblica)

E lo dichiarano raccogliendo un invito dell’Unione Europea, per un incontro con Teheran e agli altri partner dell’intesa (Parigi, Londra, Berlino, Mosca e Pechino). Uno stallo apparentemente riassumibile in poche parole: chi comincia per primo? (L'HuffPost)

In una lettera dell’ambasciatore Usa al Palazzo di Vetro, Richard Mills, si afferma come la lettera inviata dalla precedente amministrazione al Consiglio di sicurezza lo scorso settembre non ha più valore, e come le sanzioni a Teheran tolte con la risoluzione dell’Onu numero 2231 del 2015 “restano tolte”. (Ticinonews.ch)