Dopo Facebook, allarme per LinkedIn: 500 milioni di profili in vendita sul dark web

L’archivio in vendita sul dark web leggi anche Facebook, 533 mln di dati hackerati.

È questo l’allarme lanciato da Cyber News riguardo alla piattaforma professionale che conta 600 milioni di utenti nel mondo.

Cyber News invita inoltre a consultare uno strumento che si chiama “personal data leak checker”, in cui inserendo la propria mail si può capire se si è stati compromessi

Un allarme che arriva a pochi giorni dalla notizia di un altro furto: i dati personali di oltre 500 milioni di utenti Facebook rubati nel 2019 e riapparsi online. (Sky Tg24)

Se ne è parlato anche su altre testate

Se da una parte può essere di un certo conforto il fatto che tra i dati trafugati non risulterebbero esservi quelli delle carte di credito o di altri strumenti di pagamento, la portata di questa violazione della privacy degli utenti di LinkedIn assume però sfumature più cupe rispetto a data breach in cui ad essere colpiti sono altri social media o piattaforme online come Facebook o Youtube, che sono principalmente destinate ad attività di svago. (Il Sole 24 ORE)

500 milioni significano molto per LinkedIn: rappresentano praticamente i due terzi del totale della community che gravita sul social network. 500 milioni di account trafugati. Secondo quanto scoperto da Cyber News, oltre ai 500 milioni di account in vendita ve ne sarebbero 2 milioni “in regalo”, ossia liberamente visibili come dimostrazione della bontà del db. (Punto Informatico)

LinkedIn, 500 milioni di profili in vendita sul dark web. Stando alle informazioni emerse, sul dark web sarebbero a disposizione, in vendita per la precisione, i dati sensibili di milioni di utenti. Dopo l’attacco hacker a Facebook, a fare notizia è LinkedIn, con la società che dovrebbe fare i conti con 500 milioni di profili in vendita sul dark web, almeno stando a quanto riferito da Cyber News. (News Mondo)

Il portavoce di LinkedIn riferisce ancora che lo scraping dei dati degli utenti LinkedIn viola i termini di servizio e che l’azienda lavora costantemente per proteggere gli utenti e i loro dati. “Stiamo ancora indagando sul problema, ma il set di dati sembra includere informazioni pubblicamente visibili ottenute da LinkedIn combinate con dati aggregati da altri siti web o aziende”. (macitynet.it)

A poca distanza dal polverone alzato dopo la pubblicazione online di 533 milioni di profili Facebook rubati nel 2019, Cyber News lancia un nuovo allarme: le informazioni raccolte da circa 500 milioni di profili LinkedIn, 21 milioni dei quali italiani, sono state messe all’asta in un popolare sito di hacker. (Money.it)

Dato che attualmente LinkedIn conta più di 675 milioni di utenti, possiamo affermare che circa tre quarti di loro sono presenti in questo database, che, apparentemente, sembrerebbe essere stato realizzato semplicemente tramite tecniche di scraping. (Tom's Hardware Italia)