Pasquale, 82 anni e un rene per il figlio malato: “Non importa se per questo vivrò di meno”

La Stampa INTERNO

Ma quella di mio figlio è ancora lunga.

Se anche vivessi un giorno in meno, o un anno in meno, perché sono senza un rene, cosa vuole che me ne importi ancora?

«Io ho 82 anni.

La mia strada è alla fine.

E ancora piena di cose da fare

(La Stampa)

La notizia riportata su altre testate

Il figlio 53enne rischiava infatti di andare in dialisi a causa di una glomerulonefrite (patologia infiammatoria dei reni che interessa i glomeruli renali). Una notizia importante e positiva, che vi riportiamo nel giorno della Giornata Mondiale del Rene. (Periodico Italiano)

Trapianto di rene da vivente record alle Molinette di Torino, dove un 82enne ha donato un rene per salvare il figlio. Covid, l'Istat: «In un anno l'Italia è retrocessa nella speranza di vita». «Il trapianto da donatore vivente è in crescita anche in Italia - spiega Luigi Biancone, direttore della Nefrologia e Responsabile del Programma di Trapianto di Rene dell'ospedale -. (Leggo.it)

Quest'anno la pandemia, pur impedendo l'organizzazione di eventi in presenza, non ha però interrotto la partecipazione della ASL Lecce alla Giornata Mondiale del Rene 2021. Nel corso degli anni le Nefrologia della ASL Lecce hanno aderito ai progetti di screening promossi dalla Società Italiana di Nefrologia (SIN) e dalla Fondazione Italiana del Rene (FIR), per la Prevenzione delle Malattie Renali. (LecceSette)

Un regalo prezioso quello fatto da un padre al proprio figlio: un uomo di 82 anni di Saronno ha donato un rene al figlio malato affetto da una glomerulonefrite in lento ma progressivo peggioramento. I medici lo hanno messo in lista per un trapianto, ma l'attesa avrebbe potuto durare anni. (Fanpage.it)

Padre e figlio sono già a casa ed hanno ripreso la loro vita abituale. rapianto di rene da vivente all'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, dove un uomo di 82 anni ha donato un rene e ha salvato la vita al figlio. (AGI - Agenzia Italia)

Non solo gli operatori sanitari, i malati di Covid-19 ma ma anche pazienti fragili, come quelli affetti da insufficienza renale cronica, hanno dovuto far fronte a vari problemi pratici e un maggiore stress. (La Repubblica)