Via i termini offensivi dai libri gialli di Agatha Christie

Il detective Poirot non parlerà più di un altro personaggio come di "un ebreo" nel libro Poirot a Styles Court. Mentre in Il caso della domestica perfetta e altre storie, verrà sostituita la parola “nativo” nel senso di “indigeno”, con “locale”. E poi ancora verranno cancellati ovunque i termini "negro", "zingaro", "orientale" (Io Donna)

La notizia riportata su altre testate

Piange lo spettro di James Brown: da fiera rivendicazione il suo Say It Loud I’m Black I’m Proud è diventato sanguinoso insulto e presto toccherà sbianchettare le foto degli anni ’60 per impedire che il ruggente «Black is Beautiful» ferisca la sensibilità dei nuovi censori, razzisti travestiti. (Il Manifesto)

Anche i romanzi di Agatha Christie finiscono sotto la lente del revisionismo. (Sky Tg24 )

Dopo i romanzi per bambini di Robert Dahl, anche i gialli di Agatha Christie si “rifanno il look” in nome del politically correct. In occasione dell’ultima riedizione delle avventure di Hercule Poirot e di Miss Marple, la casa editrice HarperCollins ha scelto di modificare alcuni passaggi al fine di eliminare espressioni potenzialmente offensive e razziste – soprattutto per ciò che riguarda i personaggi che i due detective incontrano al di fuori del Regno Unito. (greenMe.it)

La cancel culture colpisce ancora nel Regno Unito: dopo le correzioni nei libri di Roald Dahl e Ian Fleming, in nome del politicamente corretto sono stati rivisti anche i testi dei romanzi di Agatha Christie (L'Unione Sarda.it)

Guardiamo cosa ci suggerisce l’etimologia: sensitive vs sensible, in inglese il termine sensitive significa sensibile, mentre sensible ha l’accezione di ragionevole e giudizioso. Ma chi sono queste nuove figure professionali nel mondo editoriale? Si tratta di editor che non correggono soltanto i refusi presenti nel testo, ma sono incaricati di identificare e segnalare quei passi, frasi, o interi dialoghi che possano contenere espressioni ritenute offensive nei confronti di minorità etniche, linguistiche o culturali. (Il Digitale)

Anche Agatha Christie non supera l’esame del politicamente corretto. Poche settimane dopo le polemiche sulle revisioni linguistiche e le correzioni nei libri di Roald Dahl e di Ian Fleming in nome di una nuova sensibilità comune, una nuova se ne apre sui romanzi della regina del giallo. (Corriere della Sera)