Vaiolo delle scimmie, primario nisseno sollecita la Regione: «Servono indicazioni precise»

La Sicilia INTERNO

Pubblicità. «La malattia - aggiunge - si manifesta con febbre, aumento dei linfonodi, dolori diffusi, stanchezza e manifestazioni cutanee con vescicole, pustole e piccole croste.

Ma il primario rassicura: «Non c'è nessun allarme epidemico in atto

Probabilmente nel caso in cui l’epidemia dovesse diffondersi sarà necessario riprendere le vaccinazioni per specifiche popolazioni a rischio».

«Bisogna fornire precise indicazioni sull'andamento dell’epidemia e sulle misure di prevenzione da mettere in campo». (La Sicilia)

Ne parlano anche altre fonti

Il virus sembra molto simile a quello che aveva causato dei casi in vari paesi tra cui la Gran Bretagna, Singapore e Israele nel 2018-19. La maggior parte dei casi attuali di vaiolo delle scimmie in Europa "si è presentata con sintomi di malattia lievi e, per la popolazione più ampia, la probabilità di diffusione è molto bassa". (L'Unione Sarda.it)

– “Nel Lazio ci sono 15 persone in isolamento mentre i casi restano tre e si tratta di tre persone ricoverate allo Spallanzani in buone condizioni cliniche”. I 15 in isolamento sono contatti dei tre contagiati ai quali si è risaliti con il contact tracing. (Imola Oggi)

"Stiamo registrando un aumento di persone che si recano in ambulatorio o al pronto soccorso sospettando di avere il vaiolo delle scimmie. Al momento non ci sono nuovi casi, ma questo è un fenomeno atteso quando si parla di malattie emergenziali, e le persone si suggestionano", continua Andreoni. (Adnkronos)

Secondo l’ex direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, al momento, «non avrebbe nessun senso tornare al vaccino anti-vaioloso, non serve ora». Ricostruendo la catena dei contatti dei casi accertati, secondo Galli «si dovrebbe chiudere la vicenda in un tempo ragionevole e mi auguro davvero che sia così». (Open)

Sempre dallo Spallanzani comunicano che è stata completata "la prima fase dell'analisi della sequenza del Dna del Monkeypox virus dei primi tre casi di vaiolo delle scimmie osservati in Italia e seguiti presso l'Istituto romano". (Today.it)

I ricercatori dello Spallanzani hanno completato la prima fase dell’analisi della sequenza del DNA del Monkeypox virus dei primi tre casi di vaiolo delle scimmie osservati in Italia e seguiti presso l’Istituto romano I casi in Italia. (Giornale di Sicilia)