Piazza Affari positiva, banche in evidenza

Adnkronos ECONOMIA

Parvus Asset Management ha incrementato la partecipazione nell’istituto di Piazza Gae Aulenti portandola al 5%.

Nel comparto bancario, Banco Bpm ha segnato un +3,04%, Intesa Sanpaolo ha chiuso con un +1,82% ed UniCredit è salita dell’1% tondo.

“Eni, tuttavia, ha già da tempo rigettato tali modifiche”, riporta la nota della società italiana

Chiusura positiva per Piazza Affari che, come del resto anche gli altri listini europei, si è mossa in scia delle indicazioni arrivate dalla Cina, dove il miglioramento della situazione sanitaria potrebbe spingere le autorità ad allentare le restrizioni. (Adnkronos)

Su altre testate

Segnali di debolezza sono arrivati anche dall'economia giapponese, con il Pil sceso nel primo trimestre dell'1%, tra prezzi dell'energia in aumento e la ripresa della pandemia. Sull'azionario milanese, oggi approvano i dati Generali (+0,3%) (li comunichera' domattina), Cattolica Assicurazioni (+0,2%) e Trevi (-0,8%). (Il Sole 24 ORE)

Per la Ue l’apertura di un conto in rubli viola le sanzioni e apre le porte a una procedura d’infrazione. Piazza Affari al traino di Nexi, Unipol, Iveco. Tra le blue chip di Piazza Affari brilla oggi Nexi, +4,19%, che rimbalza dopo aver aggiornato ieri i minimi (a 8,5 euro) dalla primavera 2020. (FIRSTonline)

Alcuni di loro, gravemente feriti, sono stati condotti in una struttura medica a Novoazovsk, in un’area controllata dai filorussi, altri sarebbero stati evacuati a Olenivka. Mentre le armi non si fermano in diverse aree del Paese, prosegue l’operazione di evacuazione dei combattenti ucraini asserragliati nell’acciaieria Azovstal, a Mariupol. (Sardegna Reporter)

Sul mercato valutario, segno più per l'Euro / Dollaro USA, che mostra un aumento dello 0,97%. Tra i best performers di Milano, in evidenza Nexi (+4,19%), Unipol (+3,32%), Iveco Group (+3,23%) e Banco BPM (+3,04%). (ilmessaggero.it)

Questa mattina dalla Gran Bretagna è giunto l'aggiornamento sull'inflazione che ad aprile ha visto un balzo al 9% su base annua, dal precedente 7%. Tra le preoccupazioni principali ci sono quelle legate all'aumento dei prezzi e al rapido rialzo dei tassi di interesse delle principali banche centrali. (Finanzaonline.com)

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