Il boss Bagarella aggredisce un agente in carcere

Gazzetta di Parma INTERNO

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L'aggressione è avvenuta mentre il detenuto in regime di 41bis veniva accompagnato nella sala delle videoconferenza, da dove avrebbe dovuto assistere a distanza all'udienza del processo in corso davanti alla Corte d'Assise di Palermo sulla trattativa Stato-mafia.

Bloccato subito dopo il fatto, il boss è stato riaccompagnato in cella.

Il boss di Cosa Nostra Leoluca Bagarella ha aggredito ieri con un morso un agente del Gom della polizia penitenziaria nel carcere di Bancali, a Sassari (Gazzetta di Parma)

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Imputato anche nel processo sulla trattativa Stato-Mafia, Bagarella avrebbe aggredito e morso all’orecchio un agente mentre veniva trasportato dalla sua cella in una stanza per la videoconferenza con il tribunale di Palermo (Sassari Oggi)

"Ha gravi problemi e ormai da molti mesi - spiega - ho segnalato il caso al direttore della casa circondariale di Sassari e al magistrato di sorveglianza. L'avvocata auspica "che immediatamente siano eseguiti gli esami diagnostici e le visite necessarie a garantire la salute" di Bagarella. (Live Sicilia)

“Non ho notizie dirette del fatto che sarebbe accaduto ieri, riportato sulla stampa nazionale, ma sono certa – commenta Antonella Cuccureddu, legale di Bagarella – che se fosse accaduto nei termini riportati, non sia affatto da interpretare come una manifestazione di protesta contro il regime detentivo speciale cui è sottoposto da 25 anni, ma che derivi piuttosto da uno stato fisico gravemente compromesso che genera un malessere tale da condizionare le sue condotte”. (Stretto web)

La foto del suo arresto e le altre violenze. L’immagine in evidenza ritrae Leoluca Bagarella in manette, il 24 giugno del 1995. Leoluca Bagarella è infatti la mente assassina dietro ai più atroci omicidi dello stragismo italiano di stampo mafioso. (Thesocialpost.it)

Bagarella, cognato di Totò Riina e uno dei principali killer di Cosa Nostra, è stato successivamente medicato assieme al poliziotto, rinunciando a partecipare all’udienza. Non ha riportato gravi conseguenze invece l’agente del gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria aggredito dal boss. (Yahoo Notizie)

“A mio avviso si tratta solo di un gesto per attirare l’attenzione sulla questione dell’abolizione del 41 bis – ha commentato Aldo di Giacomo, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria – un’abolizione di cui si parla tanto e che ha terreno fertile in questo governo. (Silenzi e Falsità)