Greenwashing, arriva la direttiva per contrastare il falso "green"

Finanza Repubblica ECONOMIA

La Commissione europea ha annunciato una proposta di direttiva, che fissa criteri comuni per contrastare il fenomeno del greenwashing, cioè le asserzioni ambientali di natura ingannevole. I consumatori beneficeranno di maggiore chiarezza e garanzie sui prodotti dichiarati ecologici e di informazioni più complete per scegliere prodotti e servizi rispettosi dell'ambiente. A beneficiare di queste nuove norme saranno anche le imprese, poiché quelle che si sforzano realmente di migliorare la sostenibilità ambientale dei loro prodotti saranno più facilmente riconosciute e premiate dai consumatori e potranno incrementare le loro vendite anziché dover far fronte a una concorrenza sleale. (Finanza Repubblica)

Su altri media

Il commissario all'Ambiente Ue, il verde lituano Virginijus Sinkevicius: "Oggi, stiamo agendo su delle etichette e delle dichiarazioni non affidabili. (Libero Tv )

Etichette ecologiche dubbie, pubblicità eco-friendly fasulle e dati sull'impatto ambientale fantasiosi: la Commissione europea presenta un piano per eliminare le pratiche di "Greenwashing" dalle etichette e dalle pubblicità delle aziende, con delle sanzioni dissuasive per chi fa dichiarazioni infondate. (Tiscali Notizie)

– La Commissione europea lancia il suo piano contro il greenwashing: le aziende europee saranno chiamate a offrire prove scientifiche per garantire che le etichette ‘eco’, ‘bio’, o a ‘ridotta impronta climatica’ sui loro prodotti siano veritiere, affidabili, e comparabili in tutta l’Ue. (La Sicilia)

Le etichette 'eco', 'bio' o a 'ridotta impronta climatica' dovranno avere prove scientifiche. La Commissione europea lancia il suo piano contro il greenwashing, con una direttiva che andrà a toccare le aziende europee. (leggo.it)

Il 53,3% delle dichiarazioni «verdi» sui prodotti fatte dalle aziende esaminate nell'Ue è risultato vago, fuorviante o infondato e quasi il 40% privo di fondamento, è la denuncia dell'esecutivo comunitario, che nel tentativo di contrastare il greenwashing si concentra nel dettaglio sulle etichette che riportano le diciture ecologico, climate neutral, carbon neutral, oppure 100% CO2 compensato, biodegradabile, compostabile e bio-based. (Corriere del Ticino)

Secondo l’esecutivo Ue, nel 2020 almeno il 53,3% delle indicazioni su ambiente e clima fornite in etichetta da un campione ampio di prodotti erano vaghe, fuorvianti o infondate. E il 40% completamente prive di fondamento. (Rinnovabili)