Nicola Porro 8/10/2020
Un grande diseducatore nazionale giacché pochi altri come lui hanno barattato per una facile popolarità l’ethos professionale del giornalista che all’applauso preferisce la schiettezza d’accenti e non rinuncia a trattare i problemi scottanti della vita nazionale solo perché, in tal modo, potrebbe perdere le simpatie di certi inquilini del Palazzo. Esso, infatti, si traduce in una strategia occulta intesa a velare i rapporti effettivi di potere che segnano la vita nazionale da mezzo secolo a questa parte.
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