Indagine sulla mafia a Bari: il sindaco Decaro e le infiltrazioni mafiose

La città di Bari, recentemente al centro dell'attenzione mediatica, è stata travolta da una vicenda che coinvolge mafia e politica. La Procura ha acceso i riflettori su questa questione con quasi 150 arresti, portando la città non solo per le sue coste e il suo lungomare, ma anche per quello che si cela dietro la cartolina delle agenzie di viaggio.

Intervento del viceministro della Giustizia

Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia, ha dichiarato in un'intervista a Telebari che erano possibili tre interventi in seguito alla decisione del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, di insediare una commissione di accesso al Comune di Bari. Questi interventi comprendevano l'opzione di non fare nulla, di disporre l'intervento della commissione, o di sciogliere il Comune senza la commissione. L'obiettivo era valutare se ci fossero gli estremi per disporre lo scioglimento del Consiglio per infiltrazioni mafiose.

Il sindaco Decaro e le intercettazioni

Nell'ambito dell'inchiesta che ha portato a 130 misure cautelari a Bari, è emersa un'intercettazione che sottolineerebbe l'estraneità del sindaco Decaro alle presunte dinamiche di voto di scambio. A ottobre, un altro procedimento in cui Decaro era indagato è stato archiviato perché non c'erano riscontri alle dichiarazioni di un pentito.

La vicenda di Bari rappresenta un importante caso di studio sulla complessa interazione tra mafia e politica in Italia. Mentre le indagini continuano, la città e i suoi cittadini attendono con ansia ulteriori sviluppi.

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