Sea Watch sfida l'Enac e lancia una missione di monitoraggio nel Mediterraneo

Nonostante le ordinanze dell'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (Enac) che vietano il volo dei velivoli delle organizzazioni non governative (Ong), Sea Watch ha deciso di lanciare una missione di monitoraggio nel Mediterraneo centrale. L'aereo da ricognizione, noto come SeaBird, è partito da Lampedusa, un'isola italiana situata tra la Tunisia e la Sicilia.

Il decollo del SeaBird

L'organizzazione Sea Watch ha pubblicato sui social media il video del decollo del SeaBird. Il velivolo è decollato dall'aeroporto di Lampedusa, nonostante le restrizioni imposte dall'Enac. Questa mossa ha suscitato molte reazioni, poiché le Ong sono state recentemente messe sotto pressione dalle autorità italiane.

La missione nel Mediterraneo centrale

Il SeaBird è diretto verso il Mediterraneo centrale per una missione di monitoraggio. L'obiettivo principale della missione è monitorare le imbarcazioni in pericolo che fuggono dalla Libia. Questa è una questione di grande importanza, dato il crescente numero di migranti che cercano di attraversare il Mediterraneo in condizioni pericolose.

La risposta di Sea Watch

Sea Watch ha risposto alle critiche sostenendo che la loro missione è di vitale importanza per garantire la sicurezza dei migranti. Nonostante le sfide legali e politiche, l'organizzazione è determinata a continuare le sue operazioni di monitoraggio nel Mediterraneo.

La decisione di Sea Watch di procedere con la missione di monitoraggio nonostante il divieto dell'Enac ha sollevato questioni importanti riguardo al ruolo delle Ong nel Mediterraneo. Mentre le autorità cercano di regolare le operazioni delle Ong, queste organizzazioni sostengono che le loro missioni sono essenziali per salvare vite umane in mare. La situazione rimane tesa, con entrambe le parti che sostengono fermamente le loro posizioni.

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