Risarcimento per l'agente di polizia sottoposto a test di omosessualità

Francesco, un agente scelto della polizia penitenziaria di 34 anni, è stato costretto a sottoporsi a visite psichiatriche tre anni fa dai suoi superiori per "fare chiarezza sulla sua personalità". Questo è avvenuto in seguito alle accuse di due detenuti che sostenevano di essere stati oggetto delle sue avance sessuali.

Il risarcimento morale

Il Tar ha riconosciuto a Francesco un risarcimento morale. Tuttavia, Francesco ha dichiarato di non essere soddisfatto del risarcimento, sottolineando che la questione non riguarda i soldi. Ha ottenuto un indennizzo di 10mila euro per danno morale che dovrà essere liquidato dal Ministero della Giustizia.

Le conseguenze del test

A seguito dei "controlli psichiatrici volti all'accertamento della propria omosessualità", Francesco è stato "costretto" a chiedere il trasferimento a Foggia. Ha subito continue pressioni e insulti dai suoi colleghi, che lo chiamavano con termini dispregiativi riferiti all'omosessualità.

La denuncia dei detenuti e il ruolo dell'avvocato

Tutto è partito dalla denuncia di due detenuti, che si è poi rivelata falsa. L'avvocato di Francesco, Roberto Preve, ha parlato della situazione, sottolineando le difficoltà affrontate dal suo cliente.

La richiesta di scuse

Più del risarcimento, Francesco vorrebbe ricevere delle scuse. Ha dichiarato: "Solo io so quanto ho pianto. Non solo per me, ma anche per la mia famiglia". Queste parole evidenziano il forte impatto emotivo che questa esperienza ha avuto su di lui e sui suoi cari.

Più informazioni:
Ordina per: Data | Fonte | Titolo