Netanyahu cambia rotta e accoglie la missione Usa

Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano, ha recentemente cambiato la sua posizione riguardo alla missione degli Stati Uniti in Israele. Questa mossa è vista come un tentativo di evitare ulteriori danni alle relazioni con il presidente Joe Biden, in un momento in cui Israele si trova sempre più isolata sul piano internazionale.

Il cambio di strategia

Secondo fonti di Politico, l'amministrazione americana sta considerando le opzioni per stabilizzare la Striscia di Gaza dopo la guerra. Tra le possibilità, si ipotizza che il Pentagono possa finanziare una forza multinazionale o un team di peacekeeping palestinese.

Riunione del gabinetto di sicurezza

Il 28 marzo 2024, Netanyahu ha convocato una riunione del gabinetto di sicurezza a Gerusalemme. Durante l'incontro, il primo ministro ha discusso del conflitto a Gaza con i capi della polizia, delle agenzie di sicurezza e con il capo di stato maggiore dell'esercito, Herzi Halevi.

Verso la liberazione degli ostaggi

Netanyahu ha promesso che "nessun ostaggio resterà nella Striscia di Gaza". Durante un incontro con i parenti delle persone ancora nelle mani di Hamas dal 7 ottobre scorso, ha definito gli ostaggi "i nostri eroi", sostenendo che solo la pressione militare su Hamas porterà alla loro liberazione. Ha inoltre rassicurato le famiglie degli ostaggi, consapevole che "ogni giorno che passa è un inferno" per loro.

Questo cambio di rotta da parte di Netanyahu potrebbe segnare un punto di svolta nelle relazioni tra Israele e gli Stati Uniti, nonché nel conflitto a Gaza. Resta da vedere come si svilupperanno gli eventi nei prossimi giorni.

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