Crescono i contributi per i redditi bassi. Il primo intervento rivolto alla domanda riguarda la rimodulazione degli incentivi per l’acquisto di auto non inquinanti. L’incentivo è riconosciuto nel limite di spesa di euro 40 milioni, a valere sulle risorse del Fondo automotive. Nuovi incentivi per l’acquisto di auto non inquinanti e interventi agevolativi mirati alla riconversione e sviluppo della filiera del settore automotive sono stati adottati dal Governo, su proposta del ministro Giancarlo Giorgetti, con il via libera a due Decreti del…
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Vediamo in primis come il nuovo bonus per acquistare auto poco inquinanti si posizione rispetto agli altri inventivi in essere. Nello specifico, coloro che hanno un reddito inferiore ai 30 mila euro, potranno avere il 50% in più rispetto a quanto veniva erogato in precedenza. Vediamo come funziona il nuovo bonus, e come verrà ad instaurarsi con gli altri bonus del settore. Come detto, il bonus sarà erogato per coloro che hanno un reddito inferiore ai 30 mila euro.
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Spiegando appunto che “il provvedimento, se confermato, allarga la platea dei beneficiari degli incentivi all’acquisto di veicoli a basse emissioni alle società di noleggio a lungo termine e alle flotte aziendali”. Il fondo ammonta a 50 milioni per l’anno 2022 e 350 milioni per ciascuno degli anni dal 2023 al 2030 Società di noleggio e flotte finora escluse per motivi di budget, “rappresentano il traino indiscusso della transizione ecologica nel mercato auto.
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Il governo avrebbe inoltre previsto lo stanziamento di un fondo per punti di ricarica privata, essenziali per far decollare il mercato delle auto elettriche. Secondo Unrea flotte aziendali e società di noleggio rappresentano “il traino “indiscusso” della transizione ecologica nel mercato auto È stato approvato un Dpcm che vedrebbe un’estensione della platea di chi potrà usufruire dell’ecobonus 2022 per acquistare auto a basse emissioni.
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Speriamo che il nuovo esecutivo continui sulla strada del governo Draghi bandendo ogni impostazione ideologica” Chiediamo un’urgente revisione degli ammortizzatori sociali insufficienti a far fronte alla duplice emergenza della transizione e della crisi degli approvvigionamenti”. “La ratio è che sull’elettrico e plug-in rimane una quota significativa di risorse e il disegno degli incentivi si sta dimostrando corretto”, come spiegano dal Mise.
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