Riforma Covisoc e governo, la UEFA minaccia sanzioni

Il calcio italiano è in tumulto. La riforma Covisoc, l'agenzia governativa per il controllo dei conti dei club professionisti, è al centro del dibattito. Tuttavia, non sarà attuata immediatamente e potrebbe non essere esattamente come l'ha immaginata il ministro dello sport Andrea Abodi.

Il vertice e le tensioni

Ieri pomeriggio si è tenuta una tavola rotonda, ma nonostante le parole di distensione, non c'è stato alcun passo indietro. Né da parte della coalizione contraria, composta da Coni, Lega Calcio, Figc e Lega Basket, né da parte del governo Meloni.

Il calcio italiano nel caos

Il calcio italiano continua a vivere cambiamenti e scosse di assestamento. È previsto un organismo di controllo esterno. Ieri, negli uffici del ministro dello Sport Andrea Abodi, si è tenuto un vertice che ha coinvolto tutte le principali istituzioni calcistiche e non solo, da Gravina a Casini, da Pacifici a Balata e Marani.

Le critiche alla riforma

Mauro Berruto, ex ct del volley, oggi deputato PD con delega allo sport, ha criticato duramente la riforma sui controlli dello sport. Secondo lui, si tratta di un'occupazione militare dello sport con un chiaro interesse. Berruto, come tutto lo sport professionistico, non vede di buon occhio la prospettiva di affidare a un'authority il controllo dei conti delle società professionistiche.

La situazione è in evoluzione e si attende una risposta entro lunedì. La UEFA ha minacciato sanzioni e il calcio italiano è in attesa di vedere come si svilupperanno gli eventi.

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