Israele sotto shock: la Corte internazionale emette mandati di arresto

Israele si è svegliato sotto shock il giorno dopo che il procuratore capo del Tribunale penale internazionale, Karim Khan, ha emesso un mandato di arresto per i suoi leader. Le prime pagine dei giornali e le discussioni televisive si sono concentrate su questo evento, mettendo da parte per un momento la campagna di Gaza e i crescenti rischi al confine.

Il futuro di Netanyahu

Secondo il politologo Gilles Kepel, Netanyahu è destinato a cadere. L'Iran è decapitato, Israele è isolato e nel mirino del tribunale dell'Aja. Il presidente americano Biden è costretto a distanziarsi da Netanyahu per risalire nei sondaggi. Sullo sfondo, l'Arabia Saudita attende di tornare alla ribalta con un piano di pace che prevede la nascita di uno Stato palestinese sulle ceneri di Hamas, ma anche di King Bibi.

La paura dei soldati

"Israele non riconosce l'autorità della Corte e non fa parte della Cpi", ha ribadito il ministro della difesa Yoav Gallant, commentando la decisione del procuratore del tribunale penale dell'Aja di emettere mandati di cattura per la leadership israeliana e quella di Hamas, per crimini di guerra. Tuttavia, se ignorare la Cpi è la risposta scontata di Gallant, del premier Netanyahu e dei più alti rappresentanti dello Stato ebraico, i semplici militari israeliani sono molto preoccupati.

Nota:

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