L’inflazione non è un bene per nessuno, ma a qualcuno fa più male che ad altri: secondo l’indagine Mediobanca, a partire dai lavoratori, i cui stipendi non riescono a tenere il passo con la corsa dei prezzi. Diverso il caso per i fatturati delle aziende che battono l’inflazione al sul filo di lana, grazie ad aumenti a doppia cifra che scaricano, se non tutti, almeno buona parte degli aumenti dei costi sui consumatori, consentendo alla redditività di non dare segnali di affaticamento.
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Nel 2022, con l'inflazione più alta dagli anni Ottanta, i salari in Italia sono aumentati del 2% mentre il fatturato delle medie e grandi aziende è salito del 30% circa. In molti settori i margini di profitto per le imprese sono cresciuti. Invece, tenendo conto dell'aumento dei prezzi, il potere d'acquisto dei lavoratori è crollato. Lo riporta uno studio di Mediobanca
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Nel 2022 terribile del caro materie prime le imprese italiane sono riuscite a difendere o addirittura incrementare i margini di profitto. Ma a restare con il cerino in mano sono stati i loro lavoratori, con salari che non hanno tenuto il passo dell’inflazione e hanno visto collassare il potere d’acquisto. La conferma di questo impoverimento è contenuta nell’indagine annuale di Mediobanca sui cont…
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L’industria e la manifattura italiane resistono all’inflazione. Nel 2022, con una crescita dei prezzi al consumo annuale dell’8,1%, le imprese hanno ottenuto risultati nel complesso positivi, che mostrano una certa resilienza. Lo dimostrano i numeri pubblicati nella nuova edizione dei “Dati Cumulativi” dell’Area Studi Mediobanca. Lo studio L’analisi ha esaminato 2.150 società...
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Economia Industria e terziario, lievitano i ricavi nominali (+48%) ma la crescita reale è modesta (+0,6%) L'indagine condotta dall'Area Studi Mediobanca su un campione di 2.150 società industriali e terziarie italiane evidenzia che i ricavi totali, che rappresentano il 48% del fatturato industriale, hanno superato i 1.000 mld. L'industria in senso stretto è stata la principale beneficiaria (+36,2%), trainata dalle attività petrolifere ed…
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L’Area Studi Mediobanca ha diffuso la nuova edizione dei “Dati Cumulativi”, un’indagine annuale sulle società industriali e terziarie italiane di grande e media dimensione analizzate nel decennio 2013-2022. All’interno dello studio, condotto su un campione di 2.150 imprese, viene presentata una comparazione tra l’inflazione del 1980 e quella attuale in termini di impatto sulle aziende. Vediamo cosa emerge dall’analisi.
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Avete presente la lagna contro l'aumento dei prezzi che questo o quell'imprenditore italiano finisce per attaccare in uno degli innumerevoli talk show televisivi? Avete presente gli alti lai che da un paio d'anni a questa parte si levano dalle parti di Confindustria contro la sciagura dell'inflazione? Bene, derubricatele a puro intrattenimento, a un po' di vittimismo di maniera per nascondere come stanno davvero le cose.
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Secondo l’Area Studi Mediobanca, nel 2022 il fatturato nominale dell’industria è cresciuto del 30,9% e quello reale dello 0,6%, ma il potere d’acquisto dei lavoratori è sceso del 22% Nel 2022 l’industria italiana è riuscita a gestire i colpi delll’inflazione, migliorando i margini rispetto al periodo pre-Covid. Non può dirsi lo stesso per i lavoratori, la componente più penalizzata in termini di potere d’acquisto, con una perdita stimata intorno al 22%.
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Un’analisi approfondita sull’andamento delle più grandi società italiani operanti nell’industria e nei servizi, una sorta di cartina tornasole sulla situazione economica del nostro Paese. Può essere definita così, in breve, la nuova edizione dei Dati Cumulativi, l’indagine annuale dell’area studi Mediobanca che ha esaminato l’andamento di 2.150 società italiane, che rappresentano il 48% del fatturato industriale.
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