Curiosità. Erano particolarmente apprezzate da Giacomo Leopardi e nel pesarese cambiano nome: si chiamano "beaut", mentre a Fano vengono chiamati "becùt". Tritate le mandorle, le noci e le prugne sgocciolate. La ricetta nasce nell’ambito della cultura contadina, per riciclare gli avanzi della polenta. Si tratta di piccoli biscotti di forma tonda a base di farina di mais, zucchero e frutta secca (fichi, uvetta, noci, mandorle ecc.
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Frutta secca perché fa bene. Ora che sappiamo in che quantità inserire la frutta secca all’interno della nostra alimentazione giornaliera, vediamo insieme quali sono i tanti benefici che apporta. Frutta secca: quanta mangiarne ogni giorno per stare bene. Ormai da anni la frutta secca è entrata a pieno titolo tra i super cibi. Come inerire la frutta secca nell’alimentazione di tutti i giorni. Chi non è abituato a mangiare frutta secca potrebbe avere dei dubbi…
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