Proteste a La Sapienza: due fermati, processo imminente

Le proteste continuano a La Sapienza, l'università di Roma, dove i collettivi studenteschi chiedono l'interruzione di qualsiasi accordo con le istituzioni israeliane e con l'industria bellica legata al conflitto in Palestina. Durante una recente manifestazione, due giovani sono stati arrestati in seguito a momenti di tensione con le forze dell'ordine.

Arresti durante la manifestazione

La protesta ha raggiunto il suo apice quando decine di studenti e giovani filo-palestinesi hanno tentato di irrompere nel commissariato Università e poi in quello di San Lorenzo. Uno degli arrestati, Albarq Mohammed Alì Jummah, 27 anni, è stato accusato di aver danneggiato un'auto della polizia saltando sul tettuccio.

Processo per direttissima

I due ragazzi fermati durante la manifestazione saranno processati per direttissima mercoledì. Sono accusati di danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Le tensioni tra gli studenti e le forze dell'ordine continuano a crescere, alimentando un clima di incertezza all'interno dell'università.

Richieste dei collettivi studenteschi

I collettivi de La Sapienza continuano a chiedere l'interruzione di qualsiasi accordo dell'università con le istituzioni israeliane e con l'industria bellica legata al conflitto in Palestina. Queste richieste, tuttavia, non hanno ancora trovato risposta da parte dell'amministrazione universitaria. Nel frattempo, le proteste continuano, alimentando un clima di tensione all'interno dell'ateneo.

La situazione a La Sapienza rimane tesa. Le proteste continuano e i due ragazzi arrestati attendono il loro processo per direttissima. La comunità universitaria e la città di Roma attendono con ansia l'esito di questa situazione complessa.

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