Indagini sulle violenze nel carcere minorile Beccaria

Il cappellano del carcere minorile Beccaria, Don Claudio Burgio, riflette sulle violenze emerse dall’inchiesta della Procura di Milano. Queste violenze, rimaste per anni sotto silenzio, sono ora al centro dell'attenzione pubblica.

Riflessioni di Don Burgio

Don Burgio, fondatore delle comunità Kayros, esprime rammarico per non essere riuscito a intercettare segnali che erano sotto i suoi occhi. "In tutto questo tempo, nessuno si è mai confidato con noi", afferma. Secondo lui, se avessimo ascoltato i testi di tante canzoni trap, avremmo potuto comprendere la situazione.

Ulteriori indagini in corso

A partire dalla prossima settimana, le pm titolari dell’inchiesta sulle violenze al Beccaria sentiranno otto giovani detenuti del carcere minorile. L'indagine si estende a ulteriori episodi di maltrattamenti, oltre a quelli già ricostruiti dalla procura. Questi episodi hanno portato all’arresto di tredici agenti di polizia penitenziaria e alla sospensione di otto loro colleghi.

Possibili vittime e testimonianze

Dopo che è esploso il caso Beccaria, altri ragazzi si sono fatti avanti con i loro legali, riferendo di aver subito violenze durante la detenzione o di aver assistito ad abusi. Questi racconti dovranno essere vagliati da investigatori e inquirenti. Nei prossimi giorni, i pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena, con il procuratore aggiunto Letizia Mannella, ascolteranno altri giovani, tra cui le presunte vittime delle torture, gli educatori e il personale sanitario.

L'indagine si concentra anche su coperture e omissioni che sarebbero proseguite per anni, destinata ad allargarsi. La procura ha acquisito tutte le cartelle cliniche degli ultimi due anni, cercando di capire se ci sono altre vittime. Gli agenti coinvolti nelle indagini hanno dichiarato di essere stati stressati.

La situazione è in continua evoluzione e ulteriori dettagli emergeranno nelle prossime settimane.

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