È morto nel carcere di Parma il boss della 'ndrangheta Giuseppe Nirta, 83 anni, ritenuto il capo della cosca omonima alleata con la famiglia Strangio. Il figlio di Nirta aveva sposato Maria Strangio che venne uccisa nel 2006 nella cosiddetta strage di Natale. L'omicidio di Strangio fu ritenuto la causa scatenante della ripresa della guerra tra cosche che portò poi alla strage di Duisburg. Il boss stava scontando una condanna all'ergastolo e giorni fa era stato ricoverato a causa di alcuni problemi di…
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Di Carlo Macrì L’uomo, 83 anni, era detenuto al 41 bis. La sua vita si è incrociata con la faida di San Luca e la strage di Duisburg: faceva parte della ‘ndrina Strangio. Era stato arrestato nel 2008. Una lunga scia di sangue SAN LUCA (REGGIO CALABRIA) Il nome di Giuseppe Nirta, 83 anni, ergastolano, al 41 bis, morto in ospedale, a Parma, era legato alla strage di Duisburg, in Germania, dove, a Ferragosto del 2007, furono assassinate sei persone.
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La settimana scorsa era stato ricoverato a causa di alcuni problemi di natura cardiaca. Su Nirta pendeva un’ordinanza per l'operazione che consentì di arrestare i protagonisti della lunga e sanguinosa "faida di San Luca", protrattasi per circa 20 anni. Una mattanza culminata a Ferragosto del 2007, in Germania, con la "strage di Duisburg" dove furono uccise, ben 6 persone
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È morto all’Ospedale di Parma, Giuseppe Nirta, il boss dell’ndrina Strangio di San Luca, in Calabria: coinvolto nella faida di San Luca era considerato uno dei principali latitanti della ‘Ndrangheta, fino al suo arresto avvenuto nel 2008. Era detenuto a Parma dal 2016 nella sezione di alta sicurezza del carcere, dopo il suo arresto avvenuto a Locri (Reggio Calabria) nel 2008. Nirta, che aveva 83 anni, era stato coinvolto nella faida di San Luca ed era ritenuto uno dei principali…
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È morto, in carcere, a Parma, Giuseppe Nirta, 83 anni, boss della ‘ndrina Strangio di San Luca. Nirta era detenuto dal 2016, nella sezione di alta sicurezza del carcere, dopo il suo arresto avvenuto a Locri nel 2008. Secondo le prime ricostruzioni, era stato ricoverato la scorsa settimana per problemi cardiaci. L’83enne, chiamato “Versu”, era considerato il capo dell’omonima cosca di San Luca, federata con gli Strangio, detti “janchi”.
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Italia Aveva 83 anni, aveva fondato l'omonima cosca – Giuseppe Nirta, di 83 anni, di San Luca (Reggio Calabria), considerato un boss della ‘ndrangheta, è morto a Parma, dove era detenuto dal 2016 nella sezione di alta sicurezza del carcere, dopo il suo arresto avvenuto a Locri nel 2008. Era stato ricoverato la scorsa settimana per problemi cardiaci. Nirta, alias “Versu”, era indicato come il capo dell’omonima cosca di San Luca, federata con gli Strangio, detti “janchi”.
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Il profilo È morto in un ospedale di Parma Giuseppe Nirta, l’ottantatreenne capo bastone della cosca dei “Versu” di San Luca. Condannato all’ergastolo per la terrificante faida che ha insanguinato il paesino della Locride per oltre 30 anni, Nirta, che era detenuto in regime di carcere duro, era stato ricoverato nei giorni scorsi in seguito ad un problema cardiaco. Si chiude così l’epopea criminale di uno dei boss…
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Giuseppe Nirta, boss della ‘Ndrina Strangio di San Luca (Reggio Calabria) è morto a Parma, dove era detenuto dal 2016 nella sezione di alta sicurezza del carcere. La morteChi era il bossIniziato il processo La morte Nirta, secondo le prime ricostruzioni, era stato ricoverato la scorsa settimana per problemi cardiaci. Aveva 83 anni. Dopo il suo arresto avvenuto a Locri (Reggio Calabria) nel 2008, dal 2016 era rinchiuso in carcere a Parma nella sezione di alta sicurezza.
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Giuseppe Nirta, di 83 anni, alias “Versu”, il boss della ‘ndrangheta morto nel carcere di Parma, era considerato il capo dell’omonima cosca di San Luca, federata con gli Strangio, detti “janchi”. L’anziano boss era il padre di Giovanni Luca Nirta, il vero obiettivo dei killer che il giorno di Natale del 2006 misero in atto l’agguato in cui morì per errore Maria Strangio, moglie dello stesso Nirta e mamma di tre figli minorenni.
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Giuseppe Nirta, boss della ‘ndrina Strangio di San Luca (Reggio Calabria) è morto a Parma, dove era detenuto dal 2016 nella sezione di alta sicurezza del carcere, dopo il suo arresto avvenuto a Locri (Reggio…
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Giuseppe Nirta, boss della ‘ndrina Strangio di San Luca (Reggio Calabria) è morto a Parma, dove era detenuto dal 2016 nella sezione di alta sicurezza del carcere, dopo il suo arresto avvenuto a Locri (Reggio Calabria) nel 2008. Nirta, che aveva 83 anni, era stato coinvolto nella faida di San Luca ed era ritenuto uno dei principali […]
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Aveva 83 anni Giuseppe Nirta, boss della ‘ndrina Strangio di San Luca, morto nel carcere di Parma nel quale era detenuto dal 2016 nella sezione di alta sicurezza. Nirta era stato arrestato a Locri nel 2008 ed era ritenuto uno dei principali latitanti della ‘Ndrangheta. Era stato coinvolto nella faida di San Luca e la scorsa settimana era stato ricoverato per problemi cardiaci.
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PARMA – Aveva 83 anni Giuseppe Nirta, boss della ‘ndrina Strangio di San Luca, morto nel carcere di Parma nel quale era detenuto dal 2016 nella sezione di alta sicurezza. Nirta era stato arrestato a Locri nel 2008 ed era ritenuto uno dei principali latitanti della ‘Ndrangheta. Era stato coinvolto nella faida di San Luca e la scorsa settimana era stato ricoverato per problemi cardiaci. Pubblicità sky
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Giuseppe Nirta, boss della ‘ndrina Strangio di San Luca (Reggio Calabria) è morto a Parma, dove era detenuto dal 2016 nella sezione di alta sicurezza del carcere, dopo il suo arresto avvenuto a Locri (Reggio Calabria) nel 2008. Nirta, che aveva 83 anni, era stato coinvolto nella faida di San Luca ed era ritenuto uno dei principali latitanti della ‘Ndrangheta. Era stato ricoverato la scorsa settimana per problemi cardiaci.
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Giuseppe Nirta, boss della 'ndrina Strangio di San Luca (Reggio Calabria) è morto a Parma, dove era detenuto dal 2016 nella sezione di alta sicurezza del carcere, dopo il suo arresto avvenuto a Locri (Reggio Calabria) nel 2008. Nirta, che aveva 83 anni, era stato coinvolto nella faida di San Luca ed era ritenuto uno dei principali latitanti della 'Ndrangheta. Era stato ricoverato la scorsa settimana per problemi cardiaci.
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