Il «complotto ebraico mondiale» è il cardine del nuovo negazionismo nella sua versione più recente Proprio questa matrice riaffiora all’indomani dell’11 settembre 2001, quando si annuncia una nuova fase del negazionismo. In «Se Auschwitz è nulla» la filosofa Donatella Di Cesare affronta e decostruisce i fondamenti del moderno negazionismo. Nel rifiuto della «versione ufficiale», nella millantata ricerca di una «informazione alternativa», il negazionismo lascia intravvedere quel dispositivo del complotto che ne costituisce la matrice.
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Nella convincente tesi di Di Cesare, il negazionismo della Shoah, fondato sull’idea della grande menzogna degli ebrei, riproduce il cliché dell’ebreo ingannatore che della Shoah è alle origini, e la fondazione dello Stato di Israele è conseguenza di quelle stesse menzogne: c’è dunque una parentela stretta fra antisemitismo, negazionismo e antisionismo, un trittico riemerso con il complottismo sull’abbattimento delle Torri Gemelle Il libro della filosofa Donatella Di Cesare, di cui La Stampa di ieri ha proposto un lungo brano, è un altro di quelli da…
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