Denunce di pressioni antiaborto in Aosta

In una recente denuncia, il Centro donne contro la violenza di Aosta ha rivelato che alcune donne sono state sottoposte a pressioni indebite nei presidi sanitari pubblici. Queste pressioni, secondo le segnalazioni, sono state esercitate nel tentativo di dissuadere le donne dal procedere con l'interruzione volontaria di gravidanza.

Pressioni indebite e interferenze

Le segnalazioni pervenute al Centro donne contro la violenza di Aosta indicano che le donne, giunte nei presidi sanitari pubblici per accedere all'interruzione volontaria di gravidanza, sono state sottoposte a indebite interferenze e pressioni. Queste pressioni sono state esercitate da volontari presenti nei presidi sanitari.

L'uso del battito fetale come strumento di pressione

Una delle tattiche utilizzate per esercitare pressioni sulle donne è stata l'imposizione dell'ascolto del battito fetale. Questo è stato utilizzato come uno strumento di pressione per dissuadere le donne dalla scelta di abortire.

Promesse di sostegno economico

Oltre all'ascolto del battito fetale, alle donne sono state fatte promesse di sostegno economico o beni di consumo. Queste promesse erano intese come un ulteriore tentativo di dissuadere le donne dal procedere con l'interruzione volontaria di gravidanza.

Monitoraggio del territorio e richiamo alla legge 194

In risposta a queste segnalazioni, il Centro donne contro la violenza di Aosta ha annunciato un monitoraggio sul territorio. Inoltre, il Centro ha richiamato l'attenzione sulla Legge 194, che in Italia disciplina l'interruzione volontaria di gravidanza, sottolineando l'importanza del rispetto di questa legge.

La denuncia del Centro donne contro la violenza di Aosta mette in luce una problematica importante. È fondamentale garantire che le donne possano accedere all'interruzione volontaria di gravidanza senza subire pressioni indebite o interferenze.

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