Se poi il principale asset infrastrutturale finirà per confluire in Open Fiber è tutto un altro discorso, ma in ogni caso uno dei principali concetti emersi nel corso della presentazione del nuovo piano industriale di Telecom Italia è quello di flessibilità. Una cosa è sicura, il futuro di Tim sarà senza rete. L'amministratore delegato, Pietro
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"Abbiamo anche delle opzioni alternative, per una leva finanziaria sostenibile anche se la fusione con Open Fiber non dovesse avvenire, come la cessione di quote di minoranza in TIM enterprise o la quota in NetCo" Volevamo siglare il MoU con CDP, ma abbiamo preferito ampliare il numero di player inclusi nel MoU, quindi lo abbiamo siglato anche con KKR, Macquarie, Open Fiber. Per arrivare alla rete unica, se tutti i tasselli andranno a posto ci vorrà un anno e mezzo.
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Sindacati in allarme per il rischio esuberi ma per l'azienda ci saranno solo uscite volontarie: sul piatto 250 milioni all'anno per gli incentivi Tim vara lo scorporo: la società si divide in due per creare più valore e tornare a crescere di Sara Bennewitz. Pietro Labriola, Amministratore delegato e Direttore Generale di Tim (reuters). Il piano di Labriola per separare la rete dai servizi: la divisione sarà effettiva nel 2023.
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L’obiettivo è “migliorare le performance operative con un focus economico finanziario specifico per ciascuna entità e attrarre nuovi partner industriali e finanziari”. NetCo ha un orizzonte a lungo termine e sarà costituita della rete fissa, primaria e secondaria, delle attività wholesale domestiche e quelle internazionali (Sparkle). Il gruppo precisa che eventuali opzioni verranno sottoposte al consiglio per le deliberazioni del caso.
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