Scandalo del sangue infetto nel Regno Unito: una ferita riaperta

Il Regno Unito è stato recentemente scosso da uno scandalo che ha riaperto una ferita mai rimarginata: quella del sangue infetto. Questa vicenda riporta indietro nel tempo, a quando, tra gli anni '70 e '90, si verificò uno dei peggiori scandali del secolo scorso: quello degli emoderivati infetti.

La scoperta

Un nuovo rapporto ha rivelato dettagli inquietanti sullo scandalo del sangue infetto che è stato insabbiato dalle autorità nel Regno Unito. Oltre 3.000 persone sono morte nel Paese tra gli anni '70 e '90 dopo aver ricevuto trasfusioni di sangue infetto da virus come l'HIV o l'epatite.

La svolta giudiziaria

Dopo quasi cinquant'anni, è arrivata la svolta giudiziaria nello scandalo del sangue infetto nel Regno Unito. Grazie a un rapporto reso pubblico il 20 maggio dall'Infected Blood Inquiry, è ora noto che oltre 3.000 persone sono morte nel Regno Unito tra gli anni '70 e '90 dopo aver ricevuto trasfusioni di sangue infetto da virus come l'HIV o l'epatite.

Le conseguenze

A cinquant'anni dalla prima trasfusione, il Regno Unito fa i conti con il più grande scandalo nella storia del servizio sanitario nazionale. Ieri, la commissione parlamentare coordinata da Sir Brian Langstaff ha dichiarato "inaccettabili" i rischi a cui sono stati esposti, tra '70 e '91, migliaia di pazienti a cui è stato somministrato sangue infetto proveniente dagli Stati Uniti. Trentamila contagi e 3.000 decessi sono il bilancio di questa tragedia sanitaria.

Riflessioni finali

Lo scandalo del sangue infetto nel Regno Unito ha riaperto una ferita mai rimarginata, ricordando a molti gli anni bui in cui dilagò in Italia la paura degli emoderivati. Questa vicenda serve come monito per il futuro, affinché errori del passato non si ripetano. La salute dei cittadini deve essere sempre al primo posto, e ogni misura deve essere presa per garantire la sicurezza delle trasfusioni di sangue.

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