L'esplosione di Suviana: un racconto di coraggio e tragedia

L'ultima vittima dell'esplosione alla centrale di Bargi sul lago di Suviana è stata identificata come Vincenzo Garzillo, un uomo di 68 anni. La figlia di Garzillo, Fara, ha descritto suo padre come un capitano che non ha mai abbandonato la sua nave. Garzillo è stato l'ultimo dei sette operai trovati dopo l'esplosione.

Il ritrovamento

Poco più di 24 ore dopo l'esplosione, i soccorritori hanno ritrovato e portato in superficie il corpo di Garzillo. Secondo Fara, suo padre è entrato per primo nella centrale, come un capitano, ed è uscito per ultimo, mantenendo il suo ruolo fino alla fine.

L'indagine in corso

Prima che i consulenti possano estrarre e decifrare i dati dalla scatola nera della centrale di Bargi, ci vorrà del tempo. Questi dati, insieme al sistema Scada di supervisione e controllo, sono fondamentali per capire cosa sia accaduto il 9 aprile, quando sette operai hanno perso la vita e otto sono rimasti feriti, cinque dei quali in condizioni gravi o gravissime.

Il collaudo

Secondo le informazioni emerse, al momento dell'esplosione era in corso un collaudo nella centrale idroelettrica. Martedì, i tecnici stavano testando la funzionalità dell’alternatore al massimo della sua potenza. Questo test, noto come "stress test", serve a mettere il macchinario sotto stress per controllare che tutto funzioni alla perfezione: la parte meccanica, quella elettrica, l’allacciamento alla rete, i vari sistemi di protezione.

La Procura di Bologna sta indagando per omicidio e disastro colposi. Nel frattempo, la comunità piange la perdita di sette operai, tra cui Vincenzo Garzillo, l'ultimo a essere trovato, ma il primo a entrare, come un vero capitano.

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