Tensioni tra Israele e Stati Uniti sulle forniture militari

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha recentemente riconosciuto le responsabilità politiche del suo governo per l'attacco di Hamas avvenuto sette mesi fa, definendolo come la più grave strage mai subita da Israele nella sua storia. Ha inoltre affermato che ci saranno indagini approfondite una volta terminata la guerra.

Accuse reciproche tra Israele e Hamas

Hamas ha accusato Israele di aver utilizzato i negoziati per il cessate il fuoco come copertura per portare avanti un'offensiva militare nel sud di Gaza e al valico di frontiera di Rafah, al confine con l'Egitto. Il gruppo militante palestinese ha dichiarato di aver mostrato la "necessaria flessibilità" nell'ultimo round di negoziati, che si è concluso senza risultati.

Stati Uniti: Israele ha violato il diritto internazionale umanitario

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha accusato Israele di aver violato il diritto internazionale umanitario a Gaza. Tuttavia, non ha sospeso la fornitura di armi a Israele, poiché mancano le prove di un diretto collegamento tra i bombardamenti e l'uso degli armamenti americani.

Le conseguenze della 'pausa' sulle armi

Secondo l'analisi del giornalista esperto di difesa e sicurezza del Guardian, Dan Sabbagh, la capacità militare di Israele non risentirà della 'pausa' sulle armi imposta dagli Stati Uniti nel breve termine e non avrà conseguenze dirette sulla minacciata offensiva a Rafah. Tuttavia, c'è il rischio che un'operazione nella città del sud di Gaza acuisca ulteriormente la spaccatura sulle forniture militari tra Tel Aviv e Washington. Questo segue la decisione del presidente americano, Joe Biden, di sospendere la consegna di migliaia di bombe allo Stato ebraico.

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