«Il vostro il loro sacrificio ha dato risultati a livello internazionale» Con una cerimonia solenne, alla presenza dell ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, simbolicamente è terminata la missione italiana in Afghanistan. Si è ammainata la bandiera nella base del contingente italiano, albanese e statunitense ad Herat. «Sono 53 le lacrime che non dimenticheremo», ha detto il capo di Stato maggiore della Difesa, Vecciarelli.
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Herat, 8 giu. (LaPresse) – Il piano di volo con partenza da Pratica di Mare e arrivo ad Herat, era stato autorizzato per tutta la tratta, ma all’ultimo minuto gli Emirati non hanno concesso l’ok, costringendo il comandante a trovare un aeroporto alternativo per atterrare, rifornirsi e cambiare di conseguenza il percorso. Il tutto è costato 4 ore di stop e il rinvio della cerimonia prevista Herat con il ministro Guerini
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Ad accogliere il ministro il comandante Nato, Austin S. Miller. (LaPresse) – Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, è a Herat nella base del contingente italiano per presenziare alla cerimonia dell’ammaina bandiera, che simbolicamente segna la fine della missione militare in Afghanistan. Herat (Afghanistan), 8 giu. Presenti alla cerimonia il generale Enzo Vecciarelli, Luciano Bortolano comandante del Coi, Beniamino Vergori, comandante Folgore
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La cerimonia a causa dell’imprevisto è stata rinviata di circa 4 ore. Herat (Afghanistan), 8 giu. (LaPresse) – Gli Emirati Arabi negano a un boing 767 dell’aeronautica militare il sorvolo nei loro cieli, costringendo il comandante Valentina Papa ad atterrare in Arabia Saudita (Dammam) e cambiare il piano di volo. Nessun problema per il titolare della Difesa che invece ha viaggiato su aereo civili, arrivando come previsto in mattina
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