Crisi politica in Sicilia: arresti per corruzione elettorale e dimissioni del vicepresidente

In Sicilia, un'indagine ha portato all'arresto di numerose figure di spicco, tra cui il sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, e il politico Mario Ronsisvalle. Quest'ultimo è stato messo agli arresti domiciliari. Il vicepresidente della Regione ha rassegnato le dimissioni in seguito allo scandalo.

Il sistema politico mafioso

L'indagine ha rivelato un sistema politico mafioso in cui erano coinvolti tutti i personaggi di rilievo. Come nei romanzi di Leonardo Sciascia, al tavolo dove si stabilivano i patti con i clan sedevano il sindaco, il farmacista, il carabiniere in pensione infedele che cercava le microspie della procura nelle automobili e negli uffici dei notabili e nelle segreterie politiche, e nei locali in uso agli appartamenti ad una costola del clan di cosa nostra dei Santapaola.

Le critiche interne alla Lega

Fabio Cantarella, fondatore della Lega in Sicilia ma recentemente espulso dal Carroccio per aver criticato Salvini, ha sollevato la questione morale proprio su Luca Sammartino, il ras dei consensi da oggi sospeso perché accusato di corruzione aggravata. Cantarella ha espresso una critica a Salvini proprio su Sammartino e tutte le persone con procedimenti penali in corso che stavamo imbarcando, parlando di “big intercettati col boss”.

Il cambio di rotta di Sammartino

Nel 2019, Luca Sammartino era al Pd e aveva appoggiato Caterina Chinnici. Nelle sue riflessioni si mostrava perplesso di fronte alla scelta, che sarebbe poi diventata la sua, di votare Lega. Supportare Chinnici, ex magistrato e figlia di un magistrato ucciso dalla mafia, gli era sembrato “un messaggio anche in Sicilia di quello che secondo me può essere il voto per le Europee, perché veramente c’è un degrado culturale infinito”.

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