Sfiducia in vista per Emiliano, il futuro della Puglia in bilico

Michele Emiliano, governatore della Puglia, si trova in una posizione precaria. Con la mozione di sfiducia presentata dal centrodestra, sembra che stia per concludersi l'era di Emiliano alla guida della regione. Il governatore, il cui mandato scadrà tra 18 mesi, saprà tra pochi giorni chi sosterrà la sua ultima giunta, che sta cercando di costruire tra le difficoltà emerse a seguito delle inchieste giudiziarie che hanno minato vent'anni di potere.

Il centrosinistra diviso

Unire tutto il centrosinistra sembra un compito impossibile, non solo per i leader nazionali, ma anche per Emiliano. L'ex pm ha subito un duro colpo quando ha appreso dell'addio di Titti De Simone, sua consigliera, contraria alla scelta del Partito Democratico di sostenere Vito Leccese per il Comune di Bari e non Michele Laforgia, candidato di sinistra e M5s.

Il destino nelle mani del M5S e Azione

Il destino di Emiliano è ora nelle mani del Movimento 5 Stelle e Azione. La prova del nove è fissata per il 7 maggio, prima seduta utile del consiglio regionale pugliese: si voterà la mozione di sfiducia presentata dal centrodestra che proverà a sancire la fine del «regno Emiliano».

Il centrodestra all'attacco

Il centrodestra, composto da Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega e La Puglia Domani, ha deciso di "porre fine all'agonia nella quale versa l'attività amministrativa della Regione Puglia". Per questo motivo ha chiesto le dimissioni del presidente Michele Emiliano, in alternativa mercoledì prossimo, 24 aprile, verrà depositata una mozione di sfiducia aperta a tutte le forze politiche presenti in Consiglio.

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