Uso cellulare può causare tumore, sentenza della Corte d'Appello

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Lo sostiene la Corte d'Appello di Torino che, oggi, ha confermato la sentenza di primo grado del Tribunale di Ivrea, emessa nel 2017, sul caso sollevato da un dipendente Telecom Italia colpito da neurinoma del nervo acustico.

Uso cellulare può causare tumore, sentenza della Corte d'Appello. 14 gennaio 2020, ore 21:00. A Torino confermata pronuncia Ivrea del 2017, si riapre il dibattito. L'uso prolungato del telefono cellulare può causare tumori alla testa. (RTL 102.5)

La notizia riportata su altri giornali

Da quando si è ammalato porta la sua esperienza di vita in giro per le scuole, parla con la gente. E l'Oms mette in guardia: chi usa il telefono per mezz'ora al giorno per 8 anni corre molti più rischi di sviluppare alcune patologie. (La Repubblica)

Niente cellulare sotto il cuscino, non se ne comprende il vantaggio una volta per tutte i dubbi. I dati disponibili sulla base delle ricerche degli ultimi 30 anni suggeriscono che l’uso dei telefoni cellulari non sia associato all’aumento del rischio di tumori. (Corriere della Sera)

La selezione del meglio del giornalismo di Repubblica. (La Repubblica)

In base alle evidenze epidemiologiche attuali, l’uso del cellulare non risulta associato all’incidenza di neoplasie nelle aree più esposte alle RF durante le chiamate vocali. La Corte d’Appello di Torino ha confermato la sentenza di primo grado del Tribunale di Ivrea, emessa nel 2017, secondo cui l’uso prolungato del telefono cellulare può causare tumori alla testa. (HDblog)

L’uso prolungato del telefono cellulare può causare tumori alla testa. La sentenza della Corte d’Appello di Torino condanna l’Inail a corrispondere una rendita vitalizia da malattia professionale a un dipendente di Telecom Italia, Roberto Romeo, affetto da neurinoma del nervo acustico. (next)

Secondo le conclusioni del lavoro “in base alle evidenze epidemiologiche attuali, l’uso del cellulare non risulta associato all’incidenza di neoplasie nelle aree più esposte alle radiofrequenza durante le chiamate vocali”. (L'HuffPost)