"L'uso prolungato del cellulare può causare tumori", la sentenza storica

L'Unione Sarda.it INTERNO

E Roberto Romeo ha lanciato la proposta: "Apporre sulle scatole dei cellulari un'etichetta.

Il lavoratore, Roberto Romeo, 57 anni è stato colpito da neurinoma del nervo acustico, un tumore benigno ma invalidante.

L'uso prolungato del telefono cellulare può causare tumori alla testa.

L'estate scorsa un rapporto curato dall'Istituto Superiore di Sanità, da Arpa Piemone, Enea e Cnr-Irea non ha dato conferme dell'aumento di neoplasie legato all'uso del cellulare. (L'Unione Sarda.it)

Ne parlano anche altri giornali

Lo sostiene la Corte d'Appello di Torino che, oggi, ha confermato la sentenza di primo grado del Tribunale di Ivrea, emessa nel 2017, sul caso sollevato da un dipendente Telecom Italia colpito da neurinoma del nervo acustico. (RTL 102.5)

Il giudice del lavoro del Tribunale di Ivrea aveva riconosciuto che il tumore contratto dall'uomo, benigno ma invalidante, è stato causato dall'uso scorretto del telefono cellulare. In base alle evidenze epidemiologiche attuali, l’uso del cellulare non risulta associato all’incidenza di neoplasie nelle aree più esposte alle RF durante le chiamate vocali. (HDblog)

Lo stesso vale per il wi-fi, che tra l'altro tiene il cellulare in perenne collegamento, non solo durante le telefonate. E l'Oms mette in guardia: chi usa il telefono per mezz'ora al giorno per 8 anni corre molti più rischi di sviluppare alcune patologie. (La Repubblica)

La selezione del meglio del giornalismo di Repubblica. (La Repubblica)

I dati disponibili sulla base delle ricerche degli ultimi 30 anni suggeriscono che l’uso dei telefoni cellulari non sia associato all’aumento del rischio di tumori. Viene poi spiegato che l’esposizione alle onde avviene solo se l’utente parla e non quando ascolta, quando trasmette i dati e non in ricezione». (Corriere della Sera)

Secondo la Corte “esiste una legge scientifica di copertura che supporta l’affermazione del nesso causale secondo i criteri probabilistici ‘più probabile che non'”. La sentenza della Corte d’Appello di Torino condanna l’Inail a corrispondere una rendita vitalizia da malattia professionale a un dipendente di Telecom Italia, Roberto Romeo, affetto da neurinoma del nervo acustico. (next)