Jojo Rabbit, la buffa satira sul nazismo di Taika Waititi. La recensione

In virtù di quest’anima molto precisa, assai in linea col piglio sornione di un personaggio gioiosamenteinfantile e liberissimo come Waititi, Jojo Rabbit regala però più di un momento ispirato e sinceramente divertente.

Rispetto a questi film, però, Jojo Rabbit non ha quel tipico saliscendi di risate e lacrime.

Nemici dichiarati, Elsa e Jojo sono costretti a convivere, lei per restare in vita, lui per proteggere sua madre che ama più di ogni altra cosa al mondo. (Best Movie)

Se ne è parlato anche su altri media

L’inizio di Jojo Rabbit è intrigante, con quell’aria da cartoon alla Wes Anderson, uno stile tra surreale e impassibile che ricorda in particolare Moonrose Kingdom. Jojo Rabbit invece non ha il coraggio di essere satirico fino in fondo. (OptiMagazine)

Una critica satirica al nazismo e all’antisemitismo. Il film vuole essere una critica alla concezione dell’ideologia nazista, al fanatismo, portando ad una parodia della società. Uscire dalla sala con una soddisfazione come l’ha data Jojo Rabbit è davvero una cosa straordinaria. (NerdPlanet.it)

Non resta che correre in sala, Luftwaffe permettendo, e godersi il massacro del mito della Germania nazista ad opera di Taika Watiti. La cieca ammirazione per il nero regime del suo Paese lo ha portato ad immaginare una versione più infantile del suo Führer. (ciociariaoggi.it)

Per cercare di affrontare un mondo che gli sembra sempre ostile, Jojo si rivolge allora al suo amico immaginario che ha il volto di Adolf Hitler, interpretato dallo stesso regista Taika Waititi. Jojo Rabbit racconta la storia di un ragazzino di 10 anni, il giovanissimo Jojo Betzler (Roman Griffin Davis), che non riesce a relazionarsi con i suoi coetanei. (Sportiamoci)

Sulle note della versione tedesca di Heroes di David Bowie, Jojo sceglie di essere ‘eroe’. Un traguardo inevitabile per un film di tale originalità e qualità. (Corriere Nazionale)

Presentato in anteprima italiana al Torino Film Festival un paio di mesi fa, non è difficile capire come un film come Jojo Rabbit abbia fatto parlare di se fin dal primo trailer. L’Adolf Hitler di Taika Waititi è un concentrato di ignorante idiozia, una caricatura estrema costantemente pensata per sembrare imbarazzante e penosa. (IlCineocchio.it)