Milano, il sindaco Sala: "Vietato vendere bevande da asporto dopo le 19"

La Lazio Siamo Noi INTERNO

Al termine dell'incontro con il prefetto Renato Saccone è lo stesso sindaco Beppe Sala ad annunciarlo: "Si potà stare seduti ai tavolini, ma i locali non potranno vendere per l'asporto e il divieto vale anche per i negozietti di prossimità per evitare che uno prenda la birra e la consumi in strada".

OK DEGLI ESERCENTI - Il presidente milanese di Epam, l'associazione dei pubblici esercizi di Confcommercio, ha commentato l'annuncio del sindaco: "Il provvedimento, se è nella forma che ho sentito dal sindaco, cioè vietare l'asporto di bevande alcoliche dopo le 19 e il bivacco fuori dai pubblici esercizi, mi sembra equilibrato rispetto ai rischi. (La Lazio Siamo Noi)

Ne parlano anche altre testate

Di fatto quello che sanzioneremo sarà il consumo di alcolici in piedi se non sarà in un luogo dedicato, definito come spazio prospiciente al bar». Non ci saranno quindi chiusure anticipate o modifiche agli orari di apertura e chiusura dei bar: «Non poniamo limiti temporali alla chiusura dei locali - ha detto Sala -. (Corriere del Ticino)

Per evitare assembramenti sono state concordate alcune misure: in città sarà vietato vendere bevande per l'asporto dopo le 19. Al centro dell'incontro la questione movida, diventata di stretta attualità con la Fase 2. (IL GIORNO)

La norma sarà in funzione a partire da domani sera dopo un’ordinanza del sindaco. Da domani infatti sarà vietata la vendita di alcool e bibite da asporto, con i locali che potranno venderli solo ai tavoli. (Calcio e Finanza)

Uno stop all’ipotesi di un passaporto sanitario è giunto anche dagli esperti del Comitato tecnico scientifico: non può esistere un passaporto sanitario o un certificato di negatività, è stato il ragionamento degli scienziati. (Il Sole 24 ORE)

"Sanzioneremo il consumo di alcolici in piedi, se non in luogo dedicato e definito come lo spazio prospiciente al bar", ha spiegato. Ci stanno arrivando anche progetti che non riguardano solo bar e ristoranti e ci stanno contattando realtà che stanno organizzando proposte di via e non solo della loro singola attività. (La Repubblica)

I pontieri dei vari partiti sono all’opera ma la ricerca di un comune denominatore non è facile. La Campania potrebbe tornare a chiamarsi fuori, qualora si riaprissero i confini anche della Lombardia. (Zoom24.it)