Il sì di Berlino all’esproprio immobiliare può fare da apripista per tante città europee

Il Fatto Quotidiano ESTERI

Il suggerimento su dove spendere soldi da parte della Deutsche Wohnen fa riferimento al forte debito pubblico della città di Berlino che ammonta a quasi 60 miliari di euro.

La Deutsche Wohnen – la più grande società immobiliare che ha visto il suo nome anche nella campagna referendaria chiamata intitolata Espropiare Deutsche Wohnen (DWE – Deutsche Wohnen Enteignen) – ha risposto per prima, con l’arroganza del padrone che si crede padrone anche dei governi, spesso a ragione. (Il Fatto Quotidiano)

Su altri giornali

Ma la candidata di quel partito, Bettina Jarsch, ha indicato che i politici devono essere onesti sulle possibilità di attuare il risultato del referendum. È ancora critica, ma ritiene che il risultato del referendum debba essere rispettato. (TGcomnews24)

L’iniziativa “Espropriare Deutsche Wohnen and Co!”, infatti, non ha messo ai voti un disegno di legge, ma ha formulato un invito al Senato statale a occuparsene. (L'HuffPost)

Argomenti che in tempi in cui le disuguaglianze sociali stanno emergendo in seguito ad una fortissima crisi pandemica, dovrebbero essere all’ordine del giorno Attraverso un referendum che era stato promosso da Die Linke (partito della sinistra radicale), domenica i cittadini berlinesi, raggiungendo il quorum con il 56,9% dei voti, hanno confermato la vittoria del SÌ al referendum. (PRESSENZA – International News Agency)

Nella Capitale tedesca, infatti, contestualmente alle elezioni politiche nazionali si votava anche il referendum sull’emergenza abitativa. A Berlino, la maggioranza della popolazione vive in affitto e centinaia di migliaia di appartamenti in città sono di proprietà di poche grandi aziende. (idealista.it/news)

Referendum sull’esproprio dei grandi gruppi immobiliari: la vittoria dei promotori. Nonostante il risultato del referendum non sia vincolante, perché non legato a una legge specifica, la nuova sindaca Franziska Giffey e il nuovo governo della città-stato di Berlino non potranno non tenere conto di un risultato che riflette l’ostilità prevalente dei cittadini nei confronti delle grandi società immobiliari. (il Mitte)

Milano resta cara anche dopo la pandemia. Un referendum consultivo a Berlino apre il dibattito europeo sul caro affitti. (Open)