Berlusconi “Non siano appellabili le sentenze di assoluzione di I e II grado”

Sardegna Reporter INTERNO

Il processo è già una pena, che colpisce l’imputato, ma anche la sua famiglia, i suoi amici, il suo lavoro.

Lo dice il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi nel video postato sui suoi social per presentare la “pillola del giorno” sul programma elettorale di Forza Italia.

Quando governeremo noi, le sentenze di assoluzione, di primo o di secondo grado, non saranno appellabili.

(ITALPRESS) – “In Italia migliaia di persone ogni anno vengono arrestate e processate pur essendo innocenti. (Sardegna Reporter)

La notizia riportata su altri giornali

Saranno chiamati i big del partito, ma non potranno fare appelli al voto. Cronaca. Sorpresa alla Festa dell’Unità "Niente comizi, c’è la par condicio". L’esposto del centrodestra e l’indicazione del prefetto: "Ci vuole buonsenso da parte delle forze politiche". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La dem Mura rincara: «Vuole togliere le minime risorse destinate ai poveri» E attacca anche Meloni «che vuole togliere il reddito di cittadinanza». (Corriere della Sera)

In particolare, su Facebook, l’ex presidente del Consiglio ha scritto: “Oggi cominciamo a parlare di giustizia. “Esiste lo strapotere di una minoranza di magistrati che condiziona il corso della giustizia e che mette in pericolo la libertà di ciascuno” (Yahoo Eurosport IT)

. “Oggi parliamo ancora di giustizia: un processo è davvero giusto se chi giudica è davvero equidistante fra chi accusa e chi si difende. (Sardegna Reporter)

Ma Berlusconi difende lo spirito della proposta: «Un cittadino, una volta riconosciuto innocente, ha diritto di non essere perseguitato per sempre. «È de- cisamente fondata, ha un senso costituzionale, storico e politico », sostiene Andrea Delmastro, responsabile del dipartimento Giustizia (Avvenire)

Quindi, conclude Caiazza, "siamo lieti che Forza Italia rilanci questo tema, che ci è caro "Quando governeremo noi - ha declamato- le sentenze di assoluzione di primo e di secondo grado non saranno assolutamente appellabili. (la Repubblica)