Pesca a strascico, se ben gestita è sostenibile

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Pesca a strascico, se ben gestita è sostenibile – Uno studio recente, il primo nel suo genere, condotto dall’Università di Bangor in partenariato con diversi istituti di ricerca, è stao pubblicato su Proceedings of the National Academy of Science.

I ricercatori hanno valutato la vita sul fondale marino attribuendo un punteggio.

“I risultati dimostrano che la pesca a strascico gestita in modo efficace e sostenibile è associata a regioni con uno stato del fondale marino buono”, ha detto Roland Pitcher. (pesceinrete.com)

Ne parlano anche altre testate

“L’industria conciaria italiana, con le sue imprese distribuite nei vari distretti produttivi, è un importante settore per le produzioni del made in Italy, dalle calzature all’arredamento ma anche nell’ambito dell’automotive”, dichiara il ministro Giorgetti. (Prima Tivvù)

Dunque in questo senso si comprendono i contributi a fondo perduto destinati a questo settore. Ma altrettanto importante è il fondo perduto per l’imprenditoria femminile. (NEWS110)

“L’industria conciaria italiana, con le sue imprese distribuite nei vari distretti produttivi, è un importante settore per le produzioni del made in Italy, dalle calzature all’arredamento ma anche nell’ambito dell’automotive”, dichiara il ministro Giorgetti. (Sardegnagol - la testata delle politiche giovanili in Sardegna)

Si tratta di un settore gravemente in crisi dopo mesi e mesi di restrizioni e cerimonie saltate. Potrebbero arrivare nuovi aiuti al wedding. (Metropolis)

Così Edoardo Imperiale, direttore generale della SSIP, Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti. “La Stazione Sperimentale farà la sua parte garantendo sostegno ad opzioni che punteranno sulla sostenibilità e sulla Innovazione” conclude (ILMONITO)

Si tratta dell'antica danza delle Seychelles, eseguita in origine attorno a un falò. Attraverso la danza, tamburi di pelle di capra, noci di cocco, triangoli di metallo, pentole e utensili da cucina le persone schiavizzate condividevano il proprio dolore e cantavano le difficoltà che dovevano affrontare, in una coreografia semplice e sensuale. (LaPresse)