Venezia 79, giorno 11. Lacrime e Leone I premi meriterebbero più attenzione

Le lacrime di Julianne Moore hanno dunque prevalso su tutto, come accadde con quelle di Meryl Streep qualche anno fa a Berlino. Lo si era capito quando la presidente della giuria di quest’anno uscì dalla proiezione di All the beauty and bloodshed di Laura Poitras, documentarista statunitense famosa soprattutto per Citizenfour, Oscar 2015. Un segnale che tutti hanno sottovalutato. E così la vigilia, come spesso accade, viene tradita in quei film che sembravano destinati al Leone: da The banshees of Inisherin e soprattutto No bears del regista iraniano Jafar Panahi, com’è noto ora in carcere, e che invece si sono dovuti accontentare di premi inferiori. (ilgazzettino.it)

Ne parlano anche altri giornali

Il Leone d’Oro di Venezia ’79 va al documentario All the Beauty and the Bloodshed di Laura Poitras: la storia vera della fotografa Nan Goldin e del suo attivismo contro il facile commercio dell’ossicodone ha convinto la giuria della Mostra cinematografica. (Open)

[…] Il Leone d’Oro a una regia femminile non avrebbe fatto notizia, essendo il terzo consecutivo dopo Nomadland di Chloé Zhao nel 2020 e L’événement di Audrey Diwan, sicché la giuria presieduta da Julianne Moore ha al contempo privilegiato l’unico documentario tra i 23 titoli del Concorso. (Il Fatto Quotidiano)

Luca Guadagnino ha vinto il Leone d'Argento 2022 per la regia di Bones and All, coprodotto da Tenderstories e presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Luca Guadagnino ha dedicato il Leone d'Argento ai registi iraniani arrestati e detenuti. (Corriere TV)

Il documentario All the Beauty and the Bloodshed di Laura Poitras ha conquistato il Leone d'oro, Leone d'Argento per Bones and all di Luca Guadagnino. Premio Speciale della Giuria a Saint Omer di Alice Diop. (Sky Tg24 )

All the Beauty and the Bloodshed di Laura Poitras vince il Leone d'Oro alla 79° edizione della Mostra del Cinema di Venezia. La giuria capitanata dall'attrice Juliane Moore ha scelto di premiare questa pellicola che si è aggiudicata, così, la statuetta d'oro del Festival che si conclude, oggi, dopo dieci giorni di storie di conflitti interiori, di paura della morte, di sogni. (Today.it)

Il film, dedicato a Nan Goldin, attraverso diapositive, dialoghi intimi, fotografie rivoluzionarie e rari filmati, racconta la sua battaglia per ottenere il riconoscimento della responsabilità della famiglia Sackler per le morti di overdose da farmaco. (Luce)