Arrestata in Iran Farideh Moradkhani, la nipote di Ali Khamenei, per la partecipazione alle proteste per Mahsa

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Un’altra donna arrestata per aver continuato a lottare per la propria libertà e per i propri diritti. Stavolta si tratta però della nipote della Guida suprema iraniana, Ali Khamenei: Farideh Moradkhani, attivista per i diritti umani, è scesa in piazza unendosi alla folla in protesta per Mahsa Amini, la 22enne curda arrestata perché portava il velo in maniera non corretta. E così anche Farideh, come tantissime donne in questi lunghi mesi di dura repressione da parte delle forze dell’ordine, è stata fermata dalla polizia e arrestata. (La Stampa)

Su altri giornali

Non si fermano le proteste in Iran innescate dalla morte della ventiduenne Mahsa Amini, la ragazza morta perché non indossava bene il velo, e non si fermano gli arresti e la repressione della polizia. (Il Fatto Quotidiano)

(LaPresse/AP) – Il Consiglio diritti umani delle Nazioni unite ha deciso di creare una nuova missione di accertamento dei fatti per indagare sulle “presunte violazioni dei diritti umani nella Repubblica islamica dell’Iran legati alle manifestazioni iniziate il 16 settembre del 2022”. (LaPresse)

Molti civili iraniani - donne, studenti davanti a tutti - continuano a protestare per l'uccisione della 22enne curda dello scorso settembre. Tra chi si taglia i capelli, chi sventola l'hijab e chi brucia le statue di leader religiosi, tutto il Paese è coinvolto. (Sky Tg24 )

Non è la prima volta che la nipote di Khamenei finisce in prigione: l'ultima lo scorso gennaio, incarcerata dopo essersi rivolta alla vedova dell'ultimo scià, Mohammad Reza Pahlavi deposto dalla Rivoluzione islamica del 1979, chiamandola «cara regina». (Corriere del Ticino)

Secondo il […] La scure della repressione della rivolta degli iraniani non guarda in faccia a nessuno. (Il Fatto Quotidiano)

“Sono allarmato dalle notizie secondo cui anche i bambini sospettati di aver partecipato alle proteste vengono arrestati a scuola” “È un numero impressionante”, dice l’Alto commissario per i diritti umani dell’Onu, Volker Turk, durante una riunione urgente del Consiglio a Ginevra. (LaPresse)