Anche Kering abbraccia il 'fur free'

Pambianconews ECONOMIA

A partire dalle collezioni autunno 2022, nessuna delle maison del gruppo utilizzerà le pellicce animali.

Tra le aziende della moda fast fashion, invece, risultano fur free Zara, Mango, H&M, e l’italiana Ovs

La svolta fur free del gruppo è in realtà parte di un percorso che va avanti da anni.

Anche Kering abbraccia il ‘fur free’ 24 Settembre 2021 di Redazione. Anche il gruppo Kering abbraccia la filosofia del fur free. (Pambianconews)

Ne parlano anche altre testate

Anche Valentino si è di recente aggiunto alla lista dei marchi senza pellicce; Chanel non usa più pellicce né pellami esotici dal 2018, come Giorgio Armani, già dal 2016, Prada, Versace, Michael Kors, Burberry. (Il Sole 24 ORE)

Significativa la dichiarazione del Presidente Kering, François-Henri Pinault: “Le monde a changé, nos clients ont évolué” – “Il mondo è cambiato, i nostri clienti si sono evoluti”. Il mondo è cambiato, eppure in Italia ancora è consentito allevare animali per la produzione di pellicce. (LAV)

Oggi è il momento di fare un ulteriore passo in avanti, eliminando l’utilizzo delle pellicce in tutte le nostre collezioni. L’annuncio che tutte le case di moda della holding non useranno più la pelliccia è stato dato nella mattina del 24 settembre con un comunicato. (Corriere della Sera)

In termini strettamente giornalistici, il comunicato stampa con cui Kering annuncia che non utilizzerà più pellicce è debole. Kering non utilizzerà più pellicce. Leggiamo le parole di François-Henri Pinault, presidente e CEO di Kering. (laconceria.it)

Anche per quanto riguarda il benessere degli animali, abbiamo sempre dimostrato la volontà di migliorare le pratiche sia all'interno della propria filiera, sia nell'intero settore del lusso».Oggi, secondo Pinault, «è il momento di fare un altro passo avanti, eliminando l'uso delle pellicce in tutte le nostre collezioni. (fashionmagazine.it)

Chiamato un allevatore locale per radunare gli animali apparsi dal nulla. (LaPresse) Dozzine di capre trovate in libertà in una zona commerciale di lusso del quartiere Buckhead di Atlanta, negli Usa. Inizialmente le forze dell’ordine pensavano che gli animali fossero i suoi (LaPresse)