"Qui i figli dei ricchi, lì dei poveri". Bufera su una scuola di Roma

Quotidiano.net INTERNO

In un plesso dell'Istituto - si spiegava prima della correzione - ci studiano i ragazzi "dell'alta borghesia" assieme ai figli "di colf e badanti che lavorano per le loro famiglie", mentre nella sede che si trova "nel cuore del quartiere popolare di Monte Mario" siedono tra i banchi alunni di "estrazione sociale medio-bassa".

Roma, la scuola fa dietrofront: tolti i riferimenti alle classi sociali. (Quotidiano.net)

Se ne è parlato anche su altre testate

Dopo le polemiche la descrizione shock è stata rimossa:. . https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lazio/roma-scuola-divide-i-ragazzi-in-base-al-reddito-qui-studia-lalta-borghesia-i-figli-dei-poveri-vanno-in-unaltra-sede_13504109-202002a. (L'AntiDiplomatico)

Il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina invece ha risposto così: “La scuola dovrebbe sempre operare per favorire l’inclusione. Una scuola si presenta con parole discutibili. Unimamme, ha colpito tutti l’annuncio di un istituto romano, l’IC via Trionfale di Roma che, nella sua presentazione ha sottolineato la distinzione tra le classi sociali. (UniversoMamma)

E il Pd del muncipio chiede la rimozione dei responsabili.Dall'Associazione nazionale dei presidi il presidente Antonello Giannelli ha commentato: «Inammissibile, la scuola dovrebbe essere un luogo dove i bambini possano crescere e imparare senza alcuna distinzione». (Leggo.it)

L’istituto scolastico non ha mai posto in essere condotte discriminatorie nella ripartizione degli alunni nei diversi plessi o nelle diverse classi". La polemica. Dopo le polemiche suscitate dalla presentazione dei plessi in base al rango socio-economico dei propri alunni la pagina di presentazione della scuola è stata cambiata. (Tiscali.it)

Quella presentazione, sbagliata nella formula, è tuttavia datata e credo che risalga almeno al 2012. «Ho due figli: uno è iscritto nel plesso Assarotti, quello con un ceto definito medio-basso e l'altro alla sede di via Taverna con un ceto medio-alto. (Il Messaggero)

Per Ylenja Lucaselli, deputata di FdI, «una scuola che divide i suoi studenti secondo criteri di censo è inimmaginabile». «Giusta ed immediata la reazione del governo», secondo Nicola Fratoianni, Sinistra italiana-Leu: «Una palese violazione delle norme della nostra Costituzione». (Avvenire)